"Ho l’impressione che molti si siano esercitati più fuori che dentro", il cardinale Matteo Zuppi lo ha detto a proposito del Conclave che ha eletto Robert Prevost come nuovo Papa. Intervistato da Tv2000, il capo della Cei ha comunque riconosciuto che "c’è stata una convergenza. Ed è un grande valore. Un’unità come questa, in un momento come questo, penso sia un bellissimo segno e anche una grande responsabilità".
Zuppi, per cui questo è stato il primo Conclave, ha descritto le congregazioni come "un allenamento con interventi molto liberi, aperti, franchi. Una grande parresia, proprio come voleva Papa Francesco che ha sempre detto: le cose si dicono qui, non fuori". In ogni caso, ha insistito, ciò che conta "è che si è guardato ai problemi e al futuro, e l’essere nel pieno del Giubileo della speranza ci ha dato una mano".
Prevost, "oltre 100 voti": il meccanismo "misterioso" in Cappella Sistina
"Si è sentito lo spirito di unità" in Conclave per l'elezione di Robert Prevost: a dirlo il ...Il cardinale, poi, ha parlato della bellezza della Chiesa: "La si ritrova nell’unità e nella diversità: cardinali che vengono da situazioni, culture e storie di chiesa diverse". Secondo lui, inoltre, il "senso della chiesa" si è visto nella piazza che ha travolto Leone XIV: "Era commovente vedere tante persone, frutto di quell’attenzione che Francesco ha seminato toccando i cuori di tutti, un grande patrimonio che sicuramente papa Leone amministrerà con la sua sapienza, mitezza, con il suo coraggio e con quelle che saranno le sue scelte che seguiremo perché intorno a lui si fa unità".