Garlasco, Paola Cappa e la foto-choc dei piedi

Al vaglio degli inquirenti anche una foto di Paola Cappa postata sui social nel 2013. Questa mostra e in mezzo un'impronta a pallini, simile a quella repertata ai tempi nella villetta di Garlasco
giovedì 15 maggio 2025
Garlasco, Paola Cappa e la foto-choc dei piedi
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Oltre ai 280 sms ci sarebbero due foto al vaglio degli inquirenti. Entrambe le immagini sono attribuibili alle gemelle cugine di Chiara Poggi. Le due foto sono state pubblicate dal settimanale Giallo. La prima è stata postata da Paola Cappa sui social nel 2013 e mostra i piedi con calze a quadretti e in mezzo un'impronta a pallini, simile a quella repertata ai tempi nella villetta di Garlasco. A corredo la frase: "Buon compleanno sorellina".

L'altra, presa da una storia Instagram di Stefania, mostra un bambino tra biciclette e la scritta "Fruttolo", che il settimanale collega al vasetto delle stesso yogurt rinvenuto nell'immediatezza del delitto in casa Poggi, e che gli inquirenti pavesi faranno analizzare per cercare di individuare impronte e Dna. 

Garlasco, l'sms-choc di Paola Cappa: "Abbiamo incastrato Stasi"

Agli atti delle nuove indagini sul delitto di Garlasco anche 280 sms. I messaggi sarebbero stati inviati da Paola C...

Su Paola Cappa, non indagata, ci sarebbe anche un messaggio. "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi", è il contenuto dell'sms inviato da Paola a un amico di Milano e che sarebbero agli atti della nuova indagine della Procura di Pavia sull'omicidio avvenuto nell'agosto 2007 a Garlasco e per il quale l'allora fidanzato Alberto Stasi ha quasi finito di espiare una condanna a 16 anni di reclusione. All'epoca dei fatti una testimonianza, poi ritrattata, parlà di una bicicletta che andava a zig-zag con in sella una ragazza con i capelli a caschetto biondi e in mano una sorta di asta di metallo, color canna da fumo, con un'estremità a forma di pigna. È quello che si legge nel verbale, ritrattato un'ora dopo averlo firmato, di Marco Demontis Muschitta, dipendente dell'Asm di Vigevano incaricato di controllare le centrali dell'acqua potabile, sentito il 27 settembre 2007 dall'allora pm Rosa Muscio, nelle prime indagini sull'omicidio.