Ennesima svolta nel caso dell'omicidio di Liliana Resinovich. Ieri mattina, martedì 20 maggio, i difensori del marito della vittima - Sebastiano Visentin - hanno presentato riserva di incidente probatorio durante l'incontro in procura. Perciò al tribunale di Trieste non è stato conferito dal pubblico ministero Ilaria Iozzi l'incarico per gli accertamenti tecnici. La riunione infatti era stata convocata davanti al sostituto procuratore titolare del fascicolo per conferire l'incarico per i nuovi accertamenti tecnici a Cristina Cattaneo, Stefano Tambuzzi, Elena Pilli, Rosario Casamassima e Oscar Ghizzoni.
Ma tutto ciò non è accaduto. "Apprendiamo con stupore dei toni perentori" con cui si etichettano "le affermazioni del preparatore anatomico triestino come 'mendaci e tardive dichiarazioni di un mitomane'", avevano dichiarato Alice e Paolo Bevilacqua, gli avvocati di Visentin. Come ricorda il Tempo, il riferimento era alle accuse mosse dal fratello della vittima - Sergio - che ha deciso di querelare il tecnico anatomico.
Liliana Resinovich, il fratello contro l'anatomopatologo: "Fantoccio pericoloso"
Il tecnico anatomopatologo che da giorni sostiene di essere il responsabile della frattura di Liliana Resinovich, &egrav..."Ci chiediamo - avevano affermano i legali - come possa affermarsi fin d’ora che le considerazioni di Giacomo Molinari siano false e quindi inattendibili, prima ancora di capire se egli sia stato sentito in procura e sia stato quindi sondato dal pubblico ministero che procede al riguardo. Questo, ovviamente - avevano aggiunto i legali - a meno che non vi sia chi abbia in mano conoscenze processuali diverse da quelle che la difesa dell’imputato fin qui, non ha. Stupiscono i toni, ma ormai - avevano concluso - non più i termini dell’accanimento nella direzione di puntare il dito contro ogni emersione di elementi che non avalli in toto l’unica versione dei fatti da parte della difesa di Sergio Resinovich".