Sull'assassino "io un'idea ce l'ho ma non la dico perché non è suffragata né da fonti né da indizi". Non é né Stasi e non "è Sempio. Per me è stato un sicario". "Ho un'idea su chi sia stato il mandante, ma me la tengo". A parlare è Massimo Lovati, l'avvocato di Andrea Sempio. Il lega si è detto arrabbiato. Il motivo? "Mi dà fastidio che diano per scontate cose che non lo sono. La notizia doveva essere data in un altro modo. Dovevano dire: i consulenti della procura hanno pensato che ci sono delle corrispondenze fra i reperti e le impronte di Sempio", ha spiegato.
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, l'avvocato ha parlato anche della famosa impronta di Sempio. "Quella non è l’impronta di Sempio, io contesto che lo sia - ha spiegato -. Contesto radicalmente la consulenza come ho già contestato quella del dna. Possono metterci anche Gesù Cristo e io lo contesto perché sono come San Tommaso, per credere devo vedere. Le nuove tecniche che vedono quello che non si vedeva prima, sarà".
Andrea Sempio, l'avvocato Taccia e "i giochi in scatola": cosa cambia
Oltre al nuovo indagato, Andrea Sempio, personaggio dalle mille sfaccettature, c’è anche uno dei suoi avvoc...Poi ha spiegato una volta per tutte il motivo che lo ha spinto a concordare con la scelta di Sempio di non presentarsi all'interrogatorio. "Mancava un requisito formale - ha detto -. Ma è stato un bene che non sia andato, così almeno hanno svelato quello che dovevano svelare. Se si presentava lo prendevano alla sprovvista e magari gli facevano delle domande suggestive".