Faceva il palo perché come cantava l’inarrivabile Enzo Jannacci - «l’era il so mesté», era il suo mestiere, e con un complice si era specializzato nelle rapine in gioiellerie: due colpi in soli dieci giorni e un bottino da 41mila euro. Sì, faceva il palo «con passione e sentiment» e anche lui, così come il protagonista del meraviglioso brano uscito nel 1966, aveva qualche problema fisico: non era «sguercio» che «non ci vedeva quasi più» tipo quello della banda dell’Ortica, ma costretto su una sedia a rotelle. Già, un dettaglio che non è passato inosservato quando gli investigatori hanno analizzato le telecamere di sorveglianza alla ricerca dei due rapinatori, «ed è stato così che li hanno presi senza fatica». Pure loro.
L’incredibile storia - una via di mezzo tra eccesso di “inclusione”, sfiga e romanticismo per un mestiere che ormai non ha più senso di esistere tra telecamere, gps e tecnologia - sembra essere uscita dalla fantasia di un altro Jannacci (che non potrà mai esistere perché lui è inimitabile), ma invece è realtà e arriva da Ravenna. I due ladri, italiani di 51 e 64 anni, secondo l’accusa l’8 e il 18 aprile scorsi avrebbero svaligiato due gioiellerie a Cervia e Punta Marina Terme: attrezzati di una particolare fresa, avrebbero fatto un foro circolare nelle vetrine blindate e poi, mentre l’uomo in sedia a rotelle faceva il palo, l’altro malvivente avrebbe rubato i beni preziosi. A fregarli, malgrado fossero mascherati con sciarpe e cappellini, sono state le numerose telecamere della zona che hanno ripreso tutto, ma in particolare la carrozzina motorizzata, una specie di handbike elettrica, e l’auto sulla quale poi i ladri sono fuggiti. I due, ora indagati per furto aggravato in concorso, sono stati facilmente rintracciati e per loro la procura ha chiesto l’obbligo di firma e il divieto di uscire di casa tra le ore 19 e le 7 di mattina.
Bernardini De Pace, rapina in villa: massacrato il custode, spaccano tutto
Una azione criminale in stile Arancia Meccanica - il celebre film di Stanley Kubrick - nella villa di Annamaria Bernardi...Maldestri, ingenui o sfigati? Scegliete voi come definire i goffi rapinatori romagnoli, ma sappiate che non sono i soli a farsi incastrare dopo colpi “fantozziani”, perché la cronaca regala ogni giorno vicende al limite del surreale. Come quella di un tizio che due anni fa si è presentato armato di coltello in una tabaccheria di Francavilla Fontana (Brindisi) alle 7 del mattino, subito dopo l’apertura, ordinando che gli fosse consegnato l’incasso di giornata... Un genio. La titolare, constatando l’assurda richiesta e notando il volto (scoperto) particolarmente assonnato del malvivente, ha reagito con determinazione aggredendolo. E l’ha messo in fuga. Non è andata meglio a un altro “dilettante” del furto, sempre poco tempo fa, a Portici (Napoli). L’uomo, 35 anni, in semilibertà (quindi non un pivellino), ha minacciato con un coltello il conducente di una Smart, obbligandolo a scendere dal veicolo. Una volta messosi lui alla guida, però, si è reso conto che l’auto ops - aveva il cambio automatico e che non sapeva utilizzarlo. Abbandonata la Smart allora, per riscattare l’imbarazzante figuraccia, ha pensato bene di bloccare un ragazzo in motorino ed è riuscito, evviva, nella temeraria e pericolosissima impresa.
Quando era in sella al motociclo, però, proprio mentre fuggiva a manetta con fare tronfio, è improvvisamente scivolato in curva cadendo rovinosamente a terra. E proprio lì è stato bloccato e poi arrestato. In quanto a pasticci - ma anche testardaggine -, non male nemmeno la peripezia capitata, in una frazione di Pozzuoli, a un 29enne di origine nigeriana. Il ragazzo, armato di bastone, ha cercato di entrare in una para farmacia per rapinarla, ma i dipendenti si sono accorti delle sue intenzioni e hanno bloccato la porta d’ingresso. Lui non si è scoraggiato, anzi. Ha iniziato a colpire con violenza la vetrata per infrangerla, ma i risultati sono stati deludenti. Allora, buttato il bastone, è salito su una bicicletta parcheggiata lì fuori e, pedalando come se stesse facendo spinning, si è scagliato contro la porta sperando di sfondarla. Niente da fare.
A quel punto ha capito che per che la rapina non era giornata, si è girato e ha provato a fuggire in sella alla bici, ma improvvisamente si è ritrovato a terra: il proprietario l’aveva visto, inseguito e bloccato. Tutto finito? Macché. Il nigeriano - tipo determinato e ostinato - si è alzato ed è scappato a piedi sfogando la frustrazione con uno schiaffone al visto di un povero e ignaro passante e danneggiando due auto in sosta. All’improvviso, però, si è fermato ed è rimasto impietrito: aveva preso la direzione sbagliata ed era andato a tutta velocità verso i carabinieri che erano appena arrivati sul posto. E che l’hanno arrestato per tentata rapina impropria e lesioni aggravate. Con l’aggravante della stupidità.