Era un centro chirurgico 'fantasma' quello in cui operava José Gregorio Lizarraga Picciotti, 65enne peruviano, indagato per omicidio colposo insieme con un anestesista e un'infermiera per la morte di una donna ecuadoriana di 47 anni, sottoposta a liposuzione sabato scorso e deceduta in ospedale dopo essersi sentita male durante l'intervento.
Quando sul posto sono arrivati i poliziotti che indagano sul caso, nella struttura, realizzata in un appartamento, mancava tutto: non c'erano archivi né documentazione e cartella clinica della paziente e mancava qualsiasi strumentazione per un intervento di primo soccorso, tra cui il defibrillatore.
Liposuzione, muore a 46 anni: senza autorizzazione e precedenti-choc
Un vero e proprio dramma. Una donna di 46 anni, originaria dell'Equador, è morta nella notte tra domenic...Il centro estetico era stato già oggetto di verifiche da parte della procura e del Nas che avevano portato all'apertura di procedimenti e Picciotti era stato anche condannato in primo grado nel 2013 per lesioni dopo la denuncia di una paziente ma l'accusa è poi finita in prescrizione nel 2015 durante il processo di Appello. Intanto gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari del chirurgo e degli altri due indagati allo scopo di analizzare le comunicazioni intercorse sabato scorso con la vittima.
Picciotti ha precedenti anche legati alla sua attività: nel 2013 era stato condannato per lesioni, dopo la denuncia di una paziente, ma nel 2015 l'accusa era stata dichiarata prescritta dalla Corte d'Appello. Sul fronte delle indagini, gli inquirenti hanno acquisito i telefoni cellulari di Picciotti e degli altri due indagati: un anestesista di 67 anni e un'infermiera. L'obiettivo è analizzarli per ricostruire le comunicazioni intercorse sabato, prima della drammatica morte della donna