Garlasco, la convinzione degli inquirenti: "97F, l'impronta del killer"

martedì 17 giugno 2025
Garlasco, la convinzione degli inquirenti: "97F, l'impronta del killer"
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La scena del crimine di via Pascoli a Garlasco torna al centro dell’attenzione. Il tutto a quasi diciotto anni da tragica mattina del 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu trovata morta, uccisa. Oggi, martedì 17 giugno, giorno dell'incidente probatorio nell'ambito della nuova inchiesta su Andrea Sempio, una macchia di sangue e nuovi accertamenti sul Dna potrebbero cambiare il volto della lunga vicenda giudiziaria.

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la Procura di Pavia sta concentrando le indagini sulla cosiddetta traccia 97F: un’impronta insanguinata lasciata sul muro della scala che porta in tavernetta. Inizialmente classificata solo come una macchia di sangue, ora viene ritenuta compatibile con una mano sinistra. Ma non solo: chi indaga si dice convinto che quella sia l'impronta del killer. Gli inquirenti ritengono che la destra possa essere la stessa responsabile dell’impronta numero 33, collegata ad Andrea Sempio, attualmente indagato.

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Come detto in corso l’incidente probatorio, un passaggio chiave dell’indagine: si tratta di un esame tecnico che non potrà essere ripetuto, con il coinvolgimento di periti, avvocati e consulenti delle parti. La giudice Daniela Garlaschelli ha posto cinque quesiti agli esperti incaricati, che avranno 90 giorni di tempo – fino al 24 ottobre – per verificare se i nuovi reperti sono ancora utilizzabili e se possono realmente indicare Sempio come responsabile.

Il fulcro dell’indagine resta il profilo genetico rinvenuto sotto le unghie della vittima. La Procura infatti sostiene che il Dna riscontrato coincida con quello di Sempio. Tuttavia, l’esperto De Stefano – già consulente nel processo a carico di Alberto Stasi – mette in guardia: quei frammenti “sono troppo degradati e contaminati per essere affidabili”.

A fornire ulteriori spunti è la Bloodstain Pattern Analysis, e qui si ritorna alla macchia 97F, che potrebbe essere stata impressa dall’aggressore nel momento in cui ha sollevato e spinto Chiara lungo le scale. Una dinamica che, secondo gli investigatori, coinvolgerebbe solo una mano sinistra. “Una mano che, per gli investigatori, non può essere della vittima. Troppo in alto rispetto al corpo riverso. E quindi, con alta probabilità, è dell’assassino”, trapela dalla Procura. Insomma, potremmo essere molto vicini alla chiusura del cerchio sul delitto di Garlasco.

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