Garlasco, di chi è il Dna sul sachetto d'immondizia e il Fruttolo

giovedì 26 giugno 2025
Garlasco, di chi è il Dna sul sachetto d'immondizia e il Fruttolo
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Non decolla la "pista alternativa" nell'inchiesta-bis su Garlasco. Secondo quanto riferisce in esclusiva il Corriere della Sera, c'è il Dna di Chiara Poggi sul contenuto del sacchetto dell'immondizia sequestrata nella villetta di via Pascoli dove la 26enne è stata uccisa la mattina del 13 agosto del 2007 e l'unica traccia genetica diversa da quella della vittima appartiene ad Alberto Stasi.,il fidanzato di Chiara già condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. 

Sono questi i primi risultati dell'incidente probatorio nell'ambito della nuova indagine disposta dalla Procura di Pavia che vede Andrea Sempio, amico di Marco Poggi fratello di Chiara, sospettato di concorso in omicidio. Secondo quanto riportato dal Corriere, sul piattino di plastica, sul piccolo sacchetto azzurro dell'immondizia e sulle linguette dei due Fruttolo i tamponi eseguiti giovedì scorso negli uffici della Scientifica della questura di Milano avevano "raccolto" materiale biologico. Tracce di Dna che una volta analizzati sono risultati appartenere a Chiara.

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E sempre di Chiara sarebbe il profilo genetico rintracciato sul sacchetto con i cereali avanzati, che il giorno dell'omicidio fu trovato sul divano e su cui è stato trovato un capello o un pelo (non è ancora chiaro se umano o animale) di tre centimetri nel secondo giorno di incidente probatorio. L'unico profilo maschile individuato apparterrebbe invece a Stasi: sarebbe suo il Dna raccolto dal tampone sulla cannuccia di plastica del brick dell'Estathé. Un dato peraltro che l'allora fidanzato di Chiara, che la sera prima aveva cenato con la giovane donna, non aveva mai escluso.

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Resta ancora da passare al microscopio invece il materiale genetico sui fogli di acetato che hanno conservato le impronte digitali rilevate nella villetta della famiglia Poggi Trentaquattro fogli già risultati negativi ai primi test per verificare l'eventuale presenza di sangue. Sulla "Traccia 10", definita "sporca" e lasciata sulla parte interna della porta della villetta (fino a oggi non attribuita ad alcuno), i legali di Stasi hanno chiesto di ripetere il test per la ricerca di sangue.

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