Milano, accoltellato da tre nordafricani per un borsello: è gravissimo

di Giorgia Petanigiovedì 10 luglio 2025
Milano, accoltellato da tre nordafricani per un borsello: è gravissimo
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Assaliti brutalmente per un borsello. È così che un altro accoltellamento scuote la città. A finire nel mirino di una banda di tre persone – presumibilmente nordafricane – sono stati due fratelli italiani di 32 e 37 anni che sono stati aggrediti poco dopo la mezzanotte alla fermata del tram in viale Fulvio Testi, all’altezza del civico 280. In particolare, ad avere la peggio è stato il 32enne, che è stato colpito violentemente con una coltellata alla schiena da uno dei tre aggressori, i quali si sono poi dileguati verso Cinisello Balsamo. L’uomo è ricoverato in fin di vita al San Gerardo di Monza, dove è stato sottoposto a un’operazione d’urgenza molto delicata. I due fratelli si trovavano alla banchina del tram della linea 31 quando uno dei tre aggressori, dopo essersi avvicinato, ha tagliato la tracolla del borsello e, a un tentativo di reazione, sempre lo stesso ha dato una coltellata alla schiena del 32enne.

In una Milano deserta e silenziosa, a soccorrere l’uomo e a chiamare il 118 sono stati i poliziotti. A dare l’allarme di quanto accaduto è stato invece il fratello, rimasto fortunatamente illeso. Le indagini sono affidate agli investigatori della Squadra Mobile e del commissariato di Cinisello Balsamo. La rapina, finita in un lago di sangue nella notte tra l’8 e il 9 luglio, è solo l’ennesima azione violenta che si registra nella nostra città, sempre più sotto scacco di criminali e vandali di ogni sorta. Rapine, scippi, violenze, accoltellamenti. Del resto, in una Milano dove gli agenti della polizia locale sono costretti a occuparsi per lo più di multe, molti quartieri della città diventano terra di nessuno, roccaforti dove poter compiere indisturbatamente aggressioni e violenze di ogni sorta. Lo scorso 6 giugno un ragazzo di 26 anni era stato accoltellato in piazzale Loreto. Un episodio analogo è avvenuto anche lo scorso 16 maggio, in via Vittorio Veneto, dove a perdere la vita è stato un 13enne egiziano.

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Un’altra rapina con coltello era avvenuta il 22 febbraio. I responsabili, quattro cittadini egiziani – due ventenni, un 21enne e un 23enne – avevano aggredito un gruppo di studenti spagnoli. Uno dei ragazzi, trasportato in codice giallo in ospedale, se l’è cavata con una prognosi di 10 giorni. L’ultimo episodio ha riacceso il dibattito sul tema della sicurezza, soprattutto nelle zone periferiche della città, sempre più abbandonate dalla Giunta Sala. Per il Deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, l’amministrazione comunale dovrebbe adottare delle semplici misure di prevenzione, munendosi per esempio, di metal detector. «Tutte le fermate dei mezzi pubblici milanesi e gli stessi, dai tram, bus fino alle metropolitane, visto il susseguirsi di questi gravi fatti dovrebbero essere dotati di metal detector economici per rilevare coltelli e armi di vario tipo. Mi risulta - continua - che i prezzi siano molto bassi, si va dai 30 ai 150 euro ed il vero vantaggio è che questi tipi di strumenti rileverebbero immediatamente la presenza di coltelli. Ci vorrebbe poi l’ausilio di un operatore che identificasse questi malviventi». A intervenire sulla drammatica vicenda è stata anche il vicesegretario e consigliere comunale della Lega, Silvia Sardone, per cui quanto accaduto in via Fulvio Testi, a due passi dall’Università Bicocca, non può più lasciare indifferenti. «Quanto successo stanotte in viale Fulvio Testi, alla fermata del tram all’incrocio con via Chiese, è di una gravità inaudita.

La solita banda di nordafricani ha tentato di rapinare un ragazzo (in gravi condizioni in ospedale) per poi accoltellarlo una volta che ha provato a reagire: il solito schema che si ripete nella Milano multietnica di Beppe Sala. Chissà se ora qualcuno parlerà ancora di cittadinanza facile: a soggetti di questo calibro vogliamo regalare il privilegio di essere italiani?», tuona la leghista che ha inoltre sottolineato come ormai, girare col buio in città «sta diventando un atto eroico: troppi sono i maranza in circolazione, in agguato, pronti a colpire ogni qualvolta se ne presenti l’occasione». Per l’esponente del Carroccio, «Pd e compagni resteranno in silenzio anche stavolta». Della stessa opinione anche il consigliere comunale di Fdi, Francesco Rocca, secondo cui la sinistra milanese in questi anni «ha sminuito la gravità dei fatti, nascondere poi che la stragrande maggioranza degli aggressori sono sempre più giovani e nord africani è solamente dannoso». Secondo il consigliere, «i milanesi devono tornare liberi di uscire la notte» e Sala dovrebbe «ridare la libertà ai cittadini perbene».

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