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Chiara Poggi, la rivelazione di Lovati: "Tra le bancarelle si parlava già della sua morte"

venerdì 11 luglio 2025
Chiara Poggi, la rivelazione di Lovati: "Tra le bancarelle si parlava già della sua morte"

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Qualcosa non torna sull'orario di morte di Chiara Poggi. A rivelare l'ennesima stranezza è Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio ospite di Zona Bianca su Rete 4. "Alle 11.30 - dice il legale -, tra le bancarelle della Fiera di Vigevano, già tutti sapevano che a Garlasco era stata uccisa una ragazza". "Questo è importante", commenta a quel punto l'avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio di Garlasco.  La telefonata dell'allora fidanzato della giovane al 118 è delle 13.50, alle 14.11 l’accesso dei primi operatori sanitari nella villetta di via Pascoli. "Il mio ricordo è vivido – difende ancora la sua tesi l’avvocato Lovati a Qn-Il Giorno – perché il 13 agosto è il giorno del mio compleanno. Nel 2007 cadeva di lunedì. Io ero al lavoro nel mio studio, che all’epoca avevo in via Sforza a Vigevano. Ogni anno il secondo lunedì del mese a Vigevano c’era la Fiera d’agosto, proprio sotto il mio studio. Sono sceso in tarda mattinata, se non erano le 11.30 sarà stato anche mezzogiorno, sull’orario esatto non so essere preciso. Ma tra le bancarelle la notizia dell’omicidio di una ragazza a Garlasco già circolava, ne sono sicuro".

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E alla domanda se col tempo (sono passati 18 anni) si possa essere dimenticato, Lovati risponde: "No, sono sicuro che fosse tarda mattinata, di pomeriggio no, non vado mai alle bancarelle di pomeriggio. Ma a quell’ora Chiara Poggi era già stata uccisa, cosa c’è di così clamoroso? Io ho questo ricordo, che va a confermare la mia idea che Stasi non sia neanche mai entrato in quella casa. Ha detto quello che gli hanno detto di dire e anche male. Perché la sua versione non sta in piedi. Non è credibile quello che ha raccontato Stasi, menzogne provate dal fatto che non aveva le scarpe sporche di sangue".

L'orario della morte di Chiara Poggi è stato indicato tra le 9.12 (orario in cui disattiva l’allarme di casa) e le 9.35 (orario in cui Alberto Stasi accende il computer) nella sentenza dell’Appello-bis poi confermata dalla Cassazione, anche se nella consulenza tecnica del pm era da collocare tra le 11 e le 11.30. "Se l’ora della morte è tra le 9 e le 9.30 - prosegue Lovati -, il fatto che alle 11.30 si sapesse non è strano, per me che non credo a una parola di Stasi. Io comunque Sempio lo difendo in tribunale, non in televisione. Non sto difendendo Sempio quando racconto il mio ricordo di quella mattinata. All’epoca non mi sono occupato del caso, mi sono disinteressato del processo, non l’ho seguito. Ho iniziato a difendere Sempio nel 2016, quando è stato archiviato".