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Orrore a Monza: adesca e stupra 13enne, chi è la belva

lunedì 14 luglio 2025
Orrore a Monza: adesca e stupra 13enne, chi è la belva

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Orrore a Monza: un ragazzo cubano di 25 anni è finito in manette con l’accusa di violenza sessuale aggravata su una tredicenne. La vicenda, emersa grazie alla denuncia della stessa vittima, ha portato al fermo dell’uomo venerdì 11 luglio, al termine di un’indagine condotta con rapidità dalla polizia. La minorenne, contattata tramite Instagram, era stata ingannata dal 25enne, che si era finto un diciassettenne per guadagnare la sua fiducia.

L’incontro fatale è avvenuto il 10 luglio, quando la ragazza ha accettato di vedere il giovane in stazione a Monza, ma a patto di non essere sola con lui. Tuttavia, l’uomo l’ha persuasa a seguirlo in una zona isolata vicino al canale Villoresi, dove ha rivelato la sua vera età. “Quando la tredicenne ha opposto resistenza, lui l’ha costretta a subire un rapporto sessuale e quando lei ha tentato di scappare, l’aggressore l’ha minacciata con un coltello e l’ha riaccompagnata alla stazione di Monza”, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti.

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La giovane, sconvolta, ha trovato la forza di raccontare tutto a un’amica il giorno successivo, decidendo poi di contattare il 112. L’intervento immediato della squadra mobile ha attivato il protocollo “Codice Rosso” presso l’abitazione della vittima. Le indagini hanno portato al ritrovamento di prove decisive: “Un primo sopralluogo della Polizia Scientifica ha permesso di repertare una bottiglia di Coca-Cola dalla quale aveva bevuto l’aggressore e l’involucro di un preservativo”.

Inoltre, a casa del 25enne, gli agenti hanno sequestrato un asciugamano, gli indumenti indossati durante l’aggressione, nascosti tra la biancheria sporca, e il coltello usato per minacciare la tredicenne. Il giovane, che aveva già pronto un biglietto aereo per la Spagna e la valigia preparata, è stato arrestato e condotto nel carcere di San Quirico. “Per una settimana ha finto di avere quattro anni più di lei per attirarla con l’inganno a incontrarlo e poi violentarla”, ha riferito una fonte investigativa. La vicenda ha scosso la comunità locale, evidenziando l’importanza della denuncia e della rapidità delle forze dell’ordine nel contrastare episodi di violenza.

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