"È resuscitato!". Ma è "solo" un massaggio cardiaco

di Filippo Manfredinilunedì 21 luglio 2025
"È resuscitato!". Ma è "solo" un massaggio cardiaco
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Ora, è ovvio che parlare di “resurrezione” è del tutto fuori luogo, ma fa tanto “notizia bomba” - e, soprattutto, stimola tanti “clic” in rete e sui social, in un’epoca dove questo sembra esser diventata essenziale. Certo, quanto accaduto a Marina Velca, sul litorale laziale nel Comune di Tarquinia, da una parte risulta (positivamente) impressionante, dall’altra ricorda quanto sia importante conoscere le manovre di pronto soccorso, in grado - e non è un modo di dire - di salvare la vita. Ma con la “sindrome di Lazzaro”, come già l’aveva definita qualcuno, c’entra nulla. E dunque, proprio una manovra di rianimazione riuscita ha strappato al decesso, venerdì sera, un 78enne di origine libica - e il personale di soccorso dell’Ares 118 ha per l’appunto smentito la notizia secondo cui il paziente sarebbe “resuscitato”, negando che il medico intervenuto abbia mai accertato la morte del paziente stesso. Una manovra certo molto lunga: dopo oltre mezz’ora di massaggio cardiaco e addirittura due arresti, pare in seguito a un infarto, il quadro clinico non lasciava alte aspettative di risoluzione.

E però gli operatori hanno continuato a eseguire le manovre di rianimazione, che hanno alla fine portato al ritorno della circolazione spontanea del paziente. L’uomo è stato quindi trasportato all’ospedale di Tarquinia e successivamente centralizzato al Gemelli di Roma con elicottero - e il personale dell’Ares rimarca ancora che nessuno ha mai comunicato alle figlie il decesso dell’uomo. Ma il tam tam era ormai partito, inarrestabile: alcuni organi d’informazione locali avevano già diffuso la notizia che non solo l’uomo era già stato dichiarato morto stecchito, ma addirittura che s’era risvegliato all’arrivo del carro funebre (una scena effettivamente irresistibile, ma del tutto priva di fondamento).

Detto questo, è in effetti molto raro che dopo un periodo così lungo in bilico fra vita e morte, l’uomo si sia effettivamente risvegliato e mostrandosi anche presente a sé stesso, tanto che avrebbe anche chiesto delle figlie. Quando si parla di RCP (rianimazione cardio-polmonare, cioè per l’appunto il massaggio cardiaco), spesso si fa infatti riferimento alla regola dei “10 minuti”: ogni minuto che passa riduce del 10 per cento la possibilità di sopravvivenza. Tuttavia, casi clinici documentati dimostrano che, in condizioni specifiche e con protocolli avanzati, un massaggio cardiaco prolungato può risultare efficace anche dopo molte ore di intervento.

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