Il sindaco Pd di Ravenna: "Basta navi Ong"

di Lorenzo Cafarchiolunedì 25 agosto 2025
Il sindaco Pd di Ravenna: "Basta navi Ong"

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Nuova nave carica di immigrati, nuovo scontro. Questa volta ci troviamo a Ravenna uno dei feudi del Partito Democratico. Città di cui l’attuale governatore regionale Michele De Pascale, alfiere dem, è stato sindaco fino a fine 2024. Succede che, durante la giornata di ieri, l’esecutivo attraverso il ministero dell’Interno ha comunicato che tra qualche giorno la nave dell’ong Humanity 1, con a bordo cinquanta profughi, sbarcherà nel comune ravennate. La ventiquattresima negli ultimi due anni. E così l’attuale primo cittadino Alessandro Barattoni, anch’esso del Pd, ha sbattuto i pugni sul tavolo. «Per quanto ci riguarda, quella in arrivo sarà l’ultima nave che attraccherà a Ravenna fino a quando non verrà convocato a Roma un tavolo nazionale delle città individuate come porto sicuro».

Una svolta sulla via di Damasco della politica dem? No, l’ennesimo battibecco. L’attacco è rivolto nei confronti del governo e del collega di Ancona, Daniele Silvetti, ovviamente del centrodestra. Il capoluogo marchigiano, infatti, ha protestato per l’arrivo di una nuova imbarcazione e Barattoni non l’ha presa bene. «Si è prima lamentato», riferendosi all’omologo anconetano, «di una nuova assegnazione e poi ha ricevuto dal governo Meloni, tramite il ministro Antonio Tajani, rassicurazioni sul fatto che altre navi non sarebbero più approdate nella località marchigiana. In tanti sostengono che questo sia dovuto al fatto che fra poche settimane le Marche si presenteranno al voto e che il centrodestra abbia bisogno di dare dei segnali per paura di perdere le elezioni». Pensavate a toni umanitari e invece il fenomeno migratorio viene ridotto a tavolo elettorale.

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Il polverone si è alzato nelle ore in cui la nave Mediterranea, dell’omonima ong, con a borgo 10 immigrati ha deciso di infrangere le indicazioni delle autorità - che avevano indicato come porto di attracco Genova- per dirigersi verso Trapani, scalo ritenuto dall’equipaggio approdo più sicuro per l’imbarcazione situata al largo delle Egadi. «Visto il peggioramento delle condizioni psicofisiche delle dieci persone soccorse a bordo», ha dichiarato il capomissione Beppe Caccia, «non sussistono le condizioni di sicurezza per proseguire la navigazione per quasi tre giorni di mare verso Genova». Conclude il comunicato affermando che sono pronti a disobbedire «a un ordine ingiusto e inumano del ministero dell’Interno. Ma così facendo obbediamo al diritto marittimo, alla Costituzione italiana e alle leggi dell’umanità». Per l’ennesima volta l’immigrazione, da parte dei progressisti, diventa mero argomento per fare spicciola polemica politica.

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