San Zenone a Lambro, 18enne stuprata: fermato un immigrato, "incastrato dal Dna"

di Ignazio Stagnogiovedì 11 settembre 2025
San Zenone a Lambro, 18enne stuprata: fermato un immigrato, "incastrato dal Dna"

(Pixabay)

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A San Zenone al Lambro, in provincia di Milano, è stato fermato un cittadino straniero, richiedente asilo, accusato di aver stuprato una 18enne nei pressi della stazione ferroviaria. L'uomo, le cui generalità non sono ancora state rese note, è stato individuato grazie a un test del DNA condotto a tappeto nel centro di accoglienza vicino al luogo del delitto. Le indagini, coordinate dalla Procura di Lodi sotto la guida del procuratore Laura Pedio e portate avanti dai carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese, hanno coinvolto anche l'analisi delle telecamere di sorveglianza della zona, inclusi i capannoni industriali circostanti.

Il fermo, eseguito nelle scorse ore, attende ora la convalida del giudice per le indagini preliminari (Gip).La violenza è avvenuta tra la notte di sabato 30 e domenica 31 agosto 2025. Secondo il racconto della giovane vittima, l'incubo è iniziato intorno alle 23: la ragazza, dopo aver trascorso la serata con la sorella, stava rientrando a casa da sola. In prossimità della stazione, vicino a un sottopassaggio, un uomo le si è parato davanti, l'ha strattonata e trascinata in un'area verde nascosta dalla vegetazione.

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Lì, l'ha immobilizzata, picchiata e abusata sessualmente per circa un'ora. Terrorizzata, la 18enne è riuscita a liberarsi e a chiamare il 112 in lacrime, fornendo una descrizione dell'aggressore che ha orientato le ricerche.Durante le indagini, i militari hanno repertato materiale biologico sulla scena del crimine, che ha permesso l'incastro definitivo del sospettato. La Procura ha lanciato un appello accorato: «Chi sa qualcosa, chiami i carabinieri e lo racconti», per raccogliere ulteriori testimonianze e chiarire le circostanze esatte del fermo. Questo episodio ha scosso la comunità locale, evidenziando le vulnerabilità in aree periferiche come le stazioni ferroviarie, spesso frequentate da centri di accoglienza. Le autorità sottolineano l'importanza della prevenzione e della segnalazione tempestiva per contrastare questi reati odiosi. Al momento, non emergono dettagli sulle motivazioni dell'aggressore o su eventuali complici, ma le indagini proseguono senza sosta per garantire giustizia alla vittima, che riceve supporto psicologico e legale.

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