A Bari hanno risolto tutte le questioni storiche, culturali, diplomatiche e militari, e dato vita allo stato della Palestina. È successo in Fiera del Levante, dove ieri all'interno della galleria delle nazioni, il padiglione dedicato all'esposizione commerciale tutti gli stati del mondo, è comparso lo stand della Palestina. Un mercatino dove si vendono cianfrusaglie con la bandiera palestinese e le kefiah di tutti i colori. Nella stessa fiera che, su richiesta del sindaco di Bari Vito Leccese, ha vietato la partecipazione allo stato di Israele.
Uno strano modo di invocare la pace: negare la presenza a uno stato democratico esistente, e riconoscerla a uno ipotetico. Inizialmente lo stand in questione riportava solo il nome dell'azienda che lo aveva comprato: una ditta con sede a Brescia, che commercializza manufatti interni alla Palestina di proprietà di due fratelli palestinesi che vivono in Italia.
Sanchez travolto da Israele: "Vergogna di Spagna"
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e il suo gover...L'unico stand all'interno della galleria delle nazioni senza il nome di un Paese. Perché in effetti la Palestina non lo è. Non esiste né uno stato né un’etnia chiamata Palestina. Sono arabi, giordani, egiziani, siriani. Tutta la regione era compresa nello stato di Giordania. Poi la guerra con Israele. Forse un giorno, con l'intervento delle diplomazie internazionali (e non dei cccicci baresi) riusciranno ad avere uno stato, ma oggi non è così. Per tutto il mondo, tranne che per la Fiera del Levante di Bari. Che, a dire il vero, da quanto raccontano i proprietari dello stand, in prima battuta aveva rifiutato di mettere il nome “Palestina” per evitare polemiche.
Sanchez travolto da Israele: "Vergogna di Spagna"
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e il suo gover...Poi però le polemiche ci sono state, e il nome è comparso. Nel pomeriggio di domenica è arrivata la precisazione della Nuova Fiera del Levante che ha comunicato di aver «ricevuto formalmente nella tarda mattinata di oggi (domenica, ndr) apposita richiesta da parte della predetta Società ed ha già provveduto a quanto domandato dal nostro espositore mediante integrazione della scritta sovrastante lo stand». Gli organizzatori hanno inoltre sottolineato che «tuteleranno giudizialmente ogni strumentalizzazione della vicenda in grado di arrecare danno all'immagine e agli interessi societari». Scelta che risulta tutt'altro che democratica ed equa, alla luce dell'esclusione di Israele. Di cui i pro-Pal pretendono la cancellazione non solo dalla Fiera del Levante.
Durante l'inaugurazione della campionaria un gruppo di manifestanti, capeggiati dalla Cgil, chiedeva la chiusura del consolato di Israele a Bari. E ovviamente Michele Emiliano è andato a trovarli esprimendo solidarietà: «Con il vostro aiuto – ha detto – mi piacerebbe organizzare una conferenza, di natura giuridica, tra i migliori giuristi del mondo, che possono definire ancora meglio e spiegare che genocidio non è solo l'atto di chi inizia un'attività di genocidio, ma anche l'attività di quei paesi che hanno sottoscritto la convenzione del genocidio del '48 e che non fanno nulla per arrestarlo». E anche se sulle poltrone si fanno la guerra, sulla linea pro-Pal Emiliano e Decaro sono d'accordo. Entrambi saranno presenti alla manifestazione per Gaza che il Pd di Noicattaro ha organizzato il prossimo 21 settembre. Il titolo della manifestazione è: “In piazza della pace”. Chissà se si è pubblicato a quella tra Palestina e Israele oa quella fra Emiliano e Decaro.