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Garlasco, la frase del papà di Sempio su Chiara Poggi: "Stesa in fondo alle scale"

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mercoledì 15 ottobre 2025
Garlasco, la frase del papà di Sempio su Chiara Poggi: "Stesa in fondo alle scale"

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La Procura di Brescia sta conducendo un'indagine approfondita per verificare o smentire l'accusa di corruzione in atti d'ufficio a carico di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia. Nel 2017, Venditti aveva richiesto e ottenuto l'archiviazione delle prime indagini nei confronti di Andrea Sempio, oggi indagato dalla Procura di Pavia per omicidio in concorso nel delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco.

Secondo gli inquirenti bresciani, Venditti avrebbe "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica". L'ex magistrato ha categoricamente smentito le accuse, così come i legali della famiglia Sempio, che affermano come quella cifra fosse destinata a coprire spese legali e non a configurare un episodio di corruzione.

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Le indagini proseguono con meticolosi accertamenti, inclusi riscontri bancari e documentali, per chiarire la natura dei pagamenti.Il 13 ottobre, al Tribunale del Riesame di Brescia, si è tenuta l'udienza relativa al ricorso presentato dalla difesa di Venditti contro il decreto di perquisizioni emesso il 26 settembre precedente. Quel giorno, carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito controlli domiciliari presso l'abitazione di Venditti, le case dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, nonché le residenze di due appartenenti alla polizia giudiziaria coinvolti nelle indagini del 2017.

Le perquisizioni si sono concentrate su documenti, ricevute e tracce finanziarie relative al periodo 2016-2019, con particolare attenzione alle operazioni bancarie di Sempio. Tra i reperti sequestrati, spiccano la ricevuta di un bonifico da 6.349 euro versato a Luciano Garofano per una consulenza del 2017, due ricevute di prelievi in contanti (2.000 euro il 29 dicembre 2016 e 3.000 euro il 26 gennaio 2017); un quadernino nel cassetto del mobiletto del soggiorno con annotazioni di cifre e i nomi dei legali di Sempio, Massimo Lovati e Angela Taccia; e, nella camera di Andrea, il libro "Processo Garlasco: diritto alla verità" di Gian Luigi Tizzoni (avvocato della famiglia Poggi), contenente un foglietto con cifre e i nomi di Lovati e Garofano. Tuttavia, l'elemento che ha attirato maggiore attenzione, come emerge dal verbale di perquisizione, è un biglietto trovato nel portaoggetti dello sportello passeggero anteriore dell'auto Suzuki in uso ai genitori di Sempio. Su questo biglietto, puntando tutto sul biglietto stesa in fondo alle scale, si legge testualmente: "118 stesa sul pavimento in fondo alle scale Stasi chiama cc 12-13". Giuseppe Sempio, padre dell'indagato, ha rivendicato la paternità della nota, spiegando di averla scritta lui. Il riferimento al "118" evoca i soccorsi medici, mentre "stesa sul pavimento in fondo alle scale" richiama vividamente la scena del delitto di Chiara Poggi, il cui corpo fu rinvenuto proprio in quella posizione nella villetta di famiglia. "Stasi chiama cc 12-13" allude ad Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio, e ai carabinieri (cc), con indicazioni temporali approssimative (ore 12-13), forse legate a chiamate o orari rilevanti nelle indagini originarie. Un altro appunto, attribuito direttamente ad Andrea Sempio, inizia con "Chiamate vs Fisso Poggi", suggerendo contatti telefonici verso il fisso della famiglia Poggi. Altrettanto significative sono una fotocopia con timbro di deposito del 24 maggio 2017 dalla cancelleria della Procura di Milano, relativa a una denuncia della famiglia Sempio contro lo studio legale Giarda (ex difensori di Stasi), e la relazione dei carabinieri di Parma del 2007 sull'omicidio Poggi. Questi elementi, sequestrati durante le perquisizioni di auto e casa, potrebbero rivelarsi cruciali.