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Arcore, orrore sul treno: ragazza massacrata "a caso" da un africano

di Andrea Fatibenevenerdì 7 novembre 2025
Arcore, orrore sul treno: ragazza massacrata "a caso" da un africano

3' di lettura

Tutto è iniziato da una storia comparsa sui social appena tre giorni fa. Una giovane pendolare, ancora sotto shock, racconta la sua disavventura su un treno regionale tra Carnate-Usmate e Arcore. Un viaggio di ritorno come tanti, trasformato in un incubo, che alla povera vittima si è procurato più di qualche livido e un trauma non indifferente. Secondo il racconto della giovane, poi confermato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, la ragazza era seduta da sola nel convoglio semivuoto, quando un uomo, immigrato di origine centrafricana, ha iniziato a fissarla in modo insistente. Dopo poco, senza apparente motivo, l'uomo le scaglia addosso una bottiglia d'acqua: da lì iniziano le minacce e gli insulti. Lei, tanto spaventata quanto incredula, cerca in tutti i modi di allontanarsi, di ignorarlo, quando l'uomo si alza, gridando, e le si scaglia contro.

A quel punto la giovane, nel tentativo di difendersi, estrae dalla borsa lo spray al peperoncino e lo usa, riuscendo a guadagnare qualche passo di vantaggio dall'uomo che «ha provato a prendermi per il collo», si legge nel suo racconto social. Ma non basta: un pugno la raggiunge, facendola cadere a terra, e da lì giù di calci e pugni. Minuti interminabili di paura pura, come racconta la povera ragazza, in cui ha pensato «che non sarebbe riuscito a sopravvivere». Quando finalmente è riuscita a divincolarsi dall'aggressione violenta dell'uomo, tremante ma viva, ha scattato una foto del volto del suo aggressore. «Le persone guardavano senza aiutarmi», commenta tristemente la vittima. Ma è stato sufficiente, poi, pubblica il racconto e gli scatti sui social affinché diventi virale nel giro di poche ore: proprio da lì si è messa in moto la macchina di sicurezza di Trenord.

Grazie al monitoraggio costante dei social network, la Divisione Sicurezza dell'azienda ha intercettato la segnalazione e avviato le verifiche. Individuata la corsa e successivamente il convoglio, gli uffici di Trenord sono riusciti a recuperare le immagini delle telecamere di bordo. Tutto è stato trasmesso immediatamente alle forze dell'ordine, seguendo la procedura standard. Inoltre, le immagini recuperate sui social sono state mostrate agli uomini delle squadre operative impegnate su quella stessa linea. A questo punto, anche e soprattutto grazie al presidio «ad alto impatto» organizzato in queste settimane da Trenord con Polfer e Fs Security, che prevede controlli serrati sia in salita che in discesa dai treni, oltre che sui convogli stessi, l'indagine vede il suo punto di svolta in tempi da record.

Proprio durante una di queste attività di presidio alla stazione di Carnate di quella stessa linea, FC (un agente di sicurezza Trenord) nota un uomo scendere frettolosamente dal treno, in direzione opposta ai controlli, cercando palesemente di evitare gli agenti. «Indossava la stessa felpa grigia e il giubbotto nero della foto diffusa online», racconta FC Decide allora di seguirlo insieme ai colleghi con la scusa di verificare il biglietto. L'uomo, che non ne era in possesso, viene fermato e accompagnato verso il presidio dove si trovano anche gli agenti della Polfer. Viene riconosciuto come il responsabile dell'aggressione e da quel punto rimane in custodia della Polizia ferroviaria che lo identifica e attiva la questura di Monza e Brianza per gli accertamenti.

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Una storia che, per quanto cruda, restituisce un quadro per certi versi rasserenante: sui convogli di Trenord si lavora per un presidio. Un contesto che fa parte di un più ampio piano di azioni per la sicurezza portato avanti dall'azienda ferroviaria in sinergia con Polfer, che prevede la gestione di situazioni critiche e l'organizzazione di presidi nei luoghi e sui convogli individuati come più critici, anche a seconda degli eventi. A questo si aggiungono, su alcune province, protocolli di sicurezza partecipata con regione Lombardia e prefetture. A coordinare il lavoro è la Control room della Security Trenord, attiva h24, che raccoglie segnalazioni e dati, li incrocia con i flussi dei viaggiatori e individua i tratti di linea più a rischio. «Questo non è stato un caso fortuito», conclude FC, «ma il risultato di un sistema che funziona».

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