Allarme sicurezza a Milano dove oltre all’emergenza maranza ora scatta anche quella piromani. Proprio lunedì sera la polizia di stato ha infatti arrestato un cittadino marocchino di 40 anni ritenuto responsabile di aver incendiato sei autovetture tra il 27 ottobre e il 16 novembre nel quartiere Promessi Sposi, zona Chiesa Rossa. Un piromane seriale che, probabilmente affetto da disturbi psichici, si è divertito in più occasioni a prendere di mira delle auto per poi darle alle fiamme. Una serie di roghi durata 21 giorni e iniziata alla fine del mese scorso quando il nordafricano si è recato in via Renzo e Lucia dove ha dato fuoco due vetture. Panico tra i residenti e numerose chiamate al 115 con arrivo sul posto dei vigili del fuoco. Fortunatamente però le telecamere della zona hanno ripreso tutto. Tanto che nelle immagini recuperate dagli agenti si poteva chiaramente notare il marocchino arrivare tenendo in mano un sacchetto di plastica per poi dirigersi con fare sospetto verso le autovetture parcheggiate lungo la strada.
A questo punto si vedeva l’uomo allontanarsi velocemente e darsi alla fuga mentre due auto andavano a fuoco. Sembrava potesse essere un episodio occasionale destinato a non ripetersi e invece dopo una pausa di pochi giorni il nordafricano è tornato a colpire. Il 2 di novembre, sempre in via Renzo e Lucia, altre 2 auto sono andate in fumo. Il 16 novembre poi l’ultimo raid: altre 2 vetture date alle fiamme sempre nella stessa strada ed ennesimo intervento dei vigili del fuoco.
E la lista dei roghi poteva continuare se la polizia non lo avesse individuato prima che potesse appiccare altri incendi. Il marocchino era diventato infatti un incubo per l’intera zona tanto che il suo fermo di lunedì è stato accolto con un grande sospiro di sollievo da tutti i residenti del quartiere. Anche perché i roghi appiccati alle auto si sarebbero facilmente potuti estendere alle abitazioni. Per questo gli agenti del commissariato Ticinese hanno fatto del loro meglio per bloccare il ricercato nel più breve tempo possibile. E questo nonostante la difficoltà delle indagini. All’inizio infatti, nonostante le immagini delle telecamere, non si era riusciti a dare un nome al piromane. Si sapeva solo che colpiva solo nelle notti di venerdì e sabato con cadenza rigorosamente settimanale e che non prendeva di mira auto particolari. Quindi niente Suv o auto da ricchi come obiettivo.
Quelle finite nel mirino del nordafricano erano infatti vetture del tutto comuni tra le quali una Nissan Qashqai, una Fiat Punto e una Citroen c1. Nella giornata di lunedì però ecco la svolta. Gli equipaggi delle volanti hanno notato in largo Promessi Sposi un soggetto che assomigliava moltissimo al piromane ripreso dalle telecamere. L’uomo è stato così fermato e portato in commissariato. Dopo i primi accertamenti il marocchino è risultato essere uno sbandato, senza fissa dimora, abituato a passare la notte in un giaciglio di fortuna nei pressi di via Palatucci al civico 40. All’inizio il nordafricano ha negato ogni addebito ma alla fine, messo alle strette dalle prove mostrategli dagli investigatori, ha ammesso le proprie responsabilità. La ragione per la quale l’uomo ha deciso di trasformarsi in un piromane è rimasto però un mistero dal momento che il 40enne non solo non ha mostrato nessun ravvedimento ma non ha nemmeno tentato di dare una giustificazione alle sue bravate. A questo punto il nordafricano è stato sottoposto ad un fermo di polizia giudiziaria al momento in attesa di convalida. E purtroppo i roghi di via Renzo e Lucia non sono gli unici a Milano. Il 7 ottobre in particolare erano stati ben 11 le auto andate a fuoco la fermata della metropolitana di Gioia e via Mac Mahon. Tanto che le 3 squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto avevano impiegato quattro ore per spegnere le fiamme.




