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Garlasco, 18 anni dopo l'hard disk che può ribaltare il caso: cosa sta succedendo

martedì 2 dicembre 2025
Garlasco, 18 anni dopo l'hard disk che può ribaltare il caso: cosa sta succedendo

3' di lettura

Nella telenovela legale infinita che è il giallo di Garlasco, ora spunta pure un hard disk che si credeva corrotto e che invece è ancora accessibile. Nel dispositivo così, a 18 anni di distanza dalla mattina del 13 agosto 2007 in cui Chiara Poggi è stata uccisa nella sua villetta di famiglia di via Pascoli, emergono alcuni scatti inediti di quel giorno, realizzati da una fotografa locale.

Scatti ora pubblicati su Youtube da Bugalalla Crime, il canale della youtuber Francesca Bugamelli. Foto inedite all'esterno della abitazione, nelle ore successive al delitto, e che ritraggano alcuni dei personaggi più chiacchierati entrati a più riprese nelle tre inchieste fin qui condotte sul giallo. La prima, terminata con la condanna in via definitiva a 16 anni di carcere per il fidanzato della ragazza Alberto Stasi. La prima, su Andrea Sempio, archiviata nel 2017. E la terza, clamorosa, aperta all'inizio del 2025 sempre sullo stesso Sempio ancora indagato per "concorso in omicidio". 

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Nelle foto si vedono proprio Stasi, le cugine di Chiara Stefania e Paola Cappa, la loro madre Maria Rita Poggi, sorella del padre della vittima che in quelle ore si trovava ancora in montagna in Trentino, in vacanza con la moglie e il figlio minore Marco. E soprattutto Sempio, che di Marco era grande amico. Particolare interesse ovviamente genera la presenza del ragazzo, oggi 37enne, che ha sempre parlato di rapporti minimi con Chiara più grande di lui di 7 anni e appartenente, come dire, a "un altro giro". Cosa ci faceva sul luogo del delitto l'uomo che di quel delitto per la Procura di Pavia oggi è il secondo ma principale indiziato?

In realtà, le foto potrebbero fornire un importante sostegno alla linea difensiva di Sempio, che agli inquirenti aveva fin da subito ammesso di essersi trovato una prima volta all'incrocio tra via Pascoli e via Pavia, casualmente. E così è stato, alle ore 15.54. Quindi ci è tornato, pochi minuti dopo, sempre a bordo della sua auto bianca di famiglia. Ed è sceso per parlare con qualcuno dei presenti, insieme al padre Giuseppe. 

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"Nel transitare per via Pavia, giunti all'altezza di via Pascoli, notavo la presenza di un'ambulanza e delle persone. Ho pensato che forse era accaduto qualcosa", aveva ammesso in tempi non sospetti. "Verso le successive ore 16.00 se ben ricordo, nell'intento di fare un giro, per pura curiosità sono ritransitato a bordo della mia autovettura, per la via Pavia e giunto all'altezza della via Pascoli ho trovato varie auto dei Carabinieri e mezzi di soccorso nonché una moltitudine di persone. Mi sono fermato e sceso dall'auto ho cercato di recuperare qualche notizia. Ricordo di aver parlato con una donna che qualificatasi quale giornalista mi informava che era stata trovata morta una ragazza all'interno della propria abitazione". "Dall'incrocio era difficile capire in quale casa si fosse verificato il fatto - aveva aggiunto parlando con gli investigatori -. Non ho subito abbinato la notizia alla sorella del Marco anche se poco dopo qualche persona ivi presente, iniziava a indicare in Chiara Poggi la persona deceduta". A quel punto, ricordava, "sono ritornato presso la mia abitazione e notiziato mio padre, con questi mi sono riportato nuovamente in Via Pascoli ove giunti abbiamo avuto la certezza, per averlo sentito dire da più persone ivi presenti, che si trattava della Chiara Poggi, la persona deceduta".