Proseguono le indagini sull'omicidio di Garlasco con gli ultimi colpi di scena al centro del dibattito. In particolare, a sollevare qualche dubbio, è la sparizione della decima unghia di Chiara Poggi. Un’unghia tagliata come le altre nell’autopsia e uscita dai radar degli accertamenti scientifici, fino alla perizia genetico-forense di Denise Albani per l’incidente probatorio di Pavia, che si interroga su quale sia stato il suo destino. A ricostruirne la storia è Il Giorno: è il 2014. Davanti alla prima sezione della Corte d’assise d’appello di Milano, nuovo processo di secondo grado a carico di Alberto Stasi per l’omicidio della fidanzata. Il 14 maggio, poi, il professor Francesco De Stefano, ordinario di Medicina legale all’Università di Genova, riceve l’incarico di una perizia sul capello trovato nella mano sinistra e sui margini ungueali della giovane vittima. Nella stessa giornata il professore genovese riceve i reperti, conservati al Laboratorio di genetica forense dell’Università di Pavia a una temperatura di -20°. Vengono consegnate due provette tipo Falcon. Una porta la dicitura "’15321, unghie mano dx" e contiene cinque provette, ognuna delle quali racchiude un’unghia, con la dicitura Mdx 1, 2, 3, 4 e 5. L’altra provetta Falcon ha la dicitura "15321, unghie mano sx" e all’interno quattro provette con la scritta Msx1, 2, 3, 4.
Già all'epoca un dettaglio balza agli occhi: manca un'unghia della mano sinistra. Da qui quanto annota Albani nella perizia: "Dalla lettura degli atti e dalla visione della documentazione fotografica fornita a questo Perito dal Prof. De Stefano emerge un fatto rilevante circa il numero di provette contenenti i margini ungueali della vittima prese in consegna nel 2014: già in quella sede veniva rilevata infatti l’assenza della provetta contenente i frammenti ungueali Msx5 (sottoposti ad accertamenti biologici a cura del Ris di Parma a differenza dei frammenti ungueali Mdx5, mai sottoposti ad analisi laboratoriali fino a quel momento)'". "Si precisa – conclude Albani – che, alla data attuale, agli atti nella disponibilità di questo Perito non vi è alcuna indicazione circa il destino della provetta contenente i frammenti ungueali Msx5 in parola".
Garlasco, cosa fu impedito nel 2014: il tassello che spiega tutto?
Allora, vediamo di chiarire subito una questione fondamentale, al di là delle contrapposte e oltremodo rumorose f...Facendo un ulteriore passo indietro, il 4 settembre del 2007, gli esperti del Ris di Parma iniziano l’analisi dei reperti ungueali di Chiara Poggi. Mdx5 viene conservato e non analizzato. Nella provetta che contiene le unghie della mano sinistra ci sono quattro frammenti giudicati significativi (contrassegnati come Msx1, Msx2, Msx3, Msx4) e due frammenti più piccoli, contrassegnati come Msx5. Vengono tutti sottoposti ad analisi, anche i frammenti minuti di Msx5. Quelli però non sono mai arrivati né al perito De Stefano né al perito Albani.




