Proprio nella mattinata in cui il vice console dell’ambasciata australiana ha fatto visita alla casa famiglia di Vasto, spunta un audio Catherine Birmingham. La donna, mamma dei tre bambini della "famiglia nel bosco", comincia a manifestare la volontà di tornare in Australia, dove è nata. Complice l'allontanamento dei figli avvenuto lo scorso 20 novembre. "Sono concentrata, sono calma. Qui ci trattano tutti bene - spiega Catherine mentre si trova in casa famiglia -, dobbiamo seguire le regole e questo lo capisco".
Per Catherine "tutti vogliono che i bambini tornino da me. Abbiamo fatto tutte le carte che il giudice ha richiesto per la casa e tutto il resto è a posto: socializzazione, scuola. La giudice non ha tutte le informazioni. La verità verrà fuori alla fine. I bambini sono stranamente euforici, segno della loro ansia. Io sono qui solo per i bimbi. Al papà hanno chiesto come stanno gli animali". Insomma, la situazione è delegata. Per questo il rappresentante diplomatico ha cercato di capire come gestire il caso e predisporre gli eventuali passaggi necessari. Presenti la tutrice Maria Luisa Palladino, la curatrice speciale Marika Bolognese, gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, oltre ai responsabili della struttura.
Famiglia nel bosco, tam-tam impazzito: stanno per lasciare l'Italia?
La questione della famiglia nel bosco è diventata un caso diplomatico: la storia è quella dei coniugi aust..."Catherine e Nathan stanno dimostrando la più totale collaborazione - ha commentato il legale dei coniugi -. Spero che il Tribunale accolga con favore tutti gli elementi nuovi emersi a seguito dell'ordinanza". Mentre sul possibile ritorno della famiglia in Australia, "non ci sono piani B, piani C - ha invece premesso Palladino -, non è oggetto di attenzione. Spero di poter dire che il ricongiungimento è prossimo, anche perché tutti i passaggi fatti mostrano la volontà di collaborare, di ovviare a quelle che potevano essere le criticità mostrate, cose che credo valuterà anche il Tribunale, con grande equilibrio, perché il diritto minorile è un diritto di equilibrio. L'home schooling, d'altronde, è prevista dalla legge italiana".




