Dal passato digitale di Andrea Sempio, il 38enne indagato per concorso nell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, emergono post Facebook considerati inquietanti dagli inquirenti per la coincidenza con le tappe giudiziarie di Alberto Stasi.Il 12 dicembre 2015, il giorno dopo la condanna definitiva di Stasi a 16 anni, Sempio pubblica un'immagine di un agnello sacrificale, interpretata come allusione a Stasi "vittima innocente".
Lui si difende spiegando che si tratta di una pittura rupestre delle grotte di Altamira, scaricata mentre studiava le origini dell'arte umana. Il legale di Stasi, Antonio De Rensis, la definì invece "una realtà, non una suggestione".Ancora più sospetto il post del 17 dicembre 2014, giorno della condanna in appello bis: Sempio condivide il disegno di una donna nuda di spalle (per alcuni somigliante a Chiara) con la citazione dal Piccolo Principe, libro amato da Stasi: "L’essenziale è invisibile agli occhi… non dimenticare il mio segreto".
Garlasco, il ciondolo a dente di squalo: bomba sulle indagini
Il caso dell'omicidio di Chiara Poggi torna in aula a Pavia il 18 dicembre per l'incidente probatorio sulla peri...Sembra insinuare una verità nascosta e l'innocenza dell'ex fidanzato della vittima.Questi contenuti, riesumati negli atti, rafforzano i sospetti su un interesse ossessivo per il caso. Intanto la Procura di Pavia prepara gli atti per l'udienza del 18 dicembre sull'incidente probatorio (perizia DNA compatibile con la linea paterna di Sempio, ma parziale e degradata). La difesa punta a smontarla, definendola non probante e ipotizzando contaminazioni.
