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Tonnellate di amianto nel parco naturale dei Monti Lucretili

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Lazio. La scoperta lungo un percorso di 12 km. Sembra l'opera di un'organizzazione esperta

Roberto Amaglio
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E' un'area di 18 mila ettari, ricca di peculiarità ambientali e rinomata per le foreste di faggio della Valle Cavaliera, la Chiesa di S. Maria in Monte Dominici del XIII secolo (Marcellina) e i due "Lagustelli" di Percile. Tuttavia il parco naturale dei Monti Lucretili (area naturale protetta della regione Lazio istituita nel 1989) verrà da oggi ricordato per un altro motivo, non certo invidiabile. Le forze dell'ordine, infatti, hanno trovato un notevole quantitativo di amianto, circa 5 tonnellate, proprio nel verde di questa oasi naturale. La scoperta è stata complessa per il fatto che il materiale tossico è stato abbandonato su un tratto di 12 km, in 11 siti diversi. Il rinvenimento delle discariche di amianto, per la quantità e per le modalità di deposito incontrollato, lascia supporre che non si tratti di semplice abbandono illegale di rifiuti pericolosi, ma di una operazione ben più articolata. Secondo gli inquirenti, il materiale scoperto è imballato e sembrerebbe pronto per l'invio ai centri di smaltimento. In realtà è stato dirottato lungo le pendici della Valle Ustica, con le pericolose conseguenze per l'ecosistema del parco. "Grazie alla vigilanza del nostro punto di riferimento sul territorio, Enrico Salvatori, ho presentato un'interrogazione urgente ai vari ministri interessati per sapere come ciò sia potuto accadere - commenta il radicale Marco Beltrandi -. Come al solito le forze dell'ordine sono abili a censire le discariche ma non a intercettare un camion carico di veleni. Chiederemo l'applicazione della convenzione di Aarhus, sottoscritta dall'Italia ma inapplicata, che dovrebbe consentire la conoscenza dei pericoli legati allo smaltimento dei rifiuti tossici e un accesso effettivo al Sistri (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), accesso consentito solo a parole".

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