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Val di Susa, i poliziotti non ce la fanno più

Gli agenti in servizio nell'area No tav denunciano turni massacranti e stipendi bassi. Appello ai media: silenzio sui violenti

Nicoletta Orlandi Posti
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Turni massacranti, niente riposo, stipendi bassi e straordinari altrettanto ridicoli. I poliziotti in servizio in Val di Susa non ce la fanno più. E il segretario del Silp Cgil ligure, Roberto Traverso lancia un appello al Comando del 6° Reparto Mobile di Genova affinchè vengano presi dei provvedimenti. "Il servizio viene prestato in condizioni di alto rischio", spiega Traverso, "spesso di notte, su sedi autostradali e viadotti, con mezzi di difficile manovrabilità come idranti e ruspe, a contatto continuo con gli antagonisti e con gravi pericoli per l'incolumità di tutti. Abbiamo chiesto e pretenderemo il rispetto dei requisiti minimi contrattuali a garanzia dell'integrità psico-fisica dei dipendenti". "Gli operatori Polstato del 6° Reparto Mobile di Genova impiegati in Val di Susa per le manifestazioni No Tav", continua il sindacalista, "stanno sopportando turnazioni massacranti senza i necessari periodi di riposo, il tutto per uno straordinario pagato in modo ridicolo con cui i colleghi cercano di arrotondare uno stipendio altrettanto misero.  Non è accettabile che il Comando del 6° Reparto Mobile di Genova non prenda una netta e decisa posizione a tutela dei dipendenti, continuando a dare disponibilità per servizi di ordine pubblico sul territorio genovese a discapito di un organico spremuto all'inverosimile, mentre in Val di Susa gli 80 dipendenti non hanno ancora ricevuto il cambio per recuperare integrità fisica" aggiunge il responsabile del sindacato di Polizia."L'aspetto più irritante e grottesco della situazione è quello che in un momento così delicato il Comandante del 6° Reparto Mobile ha ritenuto opportuno prendersi una settimana di ferie" aggiunge Traverso che sottolinea come: "Abbiamo chiesto l'intervento della struttura Nazionale del Silp per la Cgil, sia per l'aspetto inerente i carichi di lavoro sopportati dal personale impiegato in Val di Susa che per ottenere urgenti chiarimenti in merito al comportamento del Comandante del 6° Reparto Mobile che a nostro parere alimenta un senso di demotivazione tra il personale che in questo momento ha bisogno di sentirsi vicino l'Amministrazione". Oscurate i violenti - Silenzio mediatico sui violenti: è l'appello rivolto ai giornalisti dal sindacato di Polizia, il Sap. «C'è un brutto clima a causa dei professionisti del disordine e della violenza organizzata - commenta Massimo Montebove, consigliere nazionale per il Piemonte del Sap - e per tale motivo voglio fare un appello pure ai giornalisti, ai quali va la mia totale solidarietà, che come i magistrati e gli operatori delle forze dell'ordine sono sempre più minacciati da alcuni 'democraticì No Tav che non accettano pareri e opinioni diverse dalle loro: smettiamo di dare spazio a questi personaggi, non stiamo più al loro gioco, facciamo scendere su di loro una coltre di silenzio e di indifferenza anche mediatica fino a che non ci sarà un rifiuto totale, senza se e senza ma, di qualsiasi forma di violenza e di illegalità». E tra i «professionisti della violenza», Marco Bruno, il no Tav che ha rivolto frasi provocatorie al carabiniere restato impassibile. «Lui dice di 'mangiare pane e tav' sin da piccolo - dice Montebove - Chissà perchè sento in cuor mio di apprezzare e rispettare maggiormente coloro che sin da piccoli hanno studiato, lavorato e costruito qualcosa. A questo ventottenne dalla lingua sciolta che ha bisogno di insultare gli operatori delle forze dell'ordine per vincere le proprie paure, voglio dare un consiglio da amico: si faccia curare da un buono psichiatra».

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