Doccia fredda per Luigi Di Maio prima del Quirinale
Giovedì 12 aprile in calendario era una data importante per la politica italiana. Al Quirinale secondo giro di consultazioni dopo il voto del 4 marzo, con una situazione politica che sembrava un pizzico meno complicata dei giorni precedenti. M5s e Lega hanno ripreso a tessere la tela per un possibile nuovo governo, i toni si sono fatti più soft. Uno dei protagonisti del momento, Luigi Di Maio, è arrivato alla Camera con la sua piccola utilitaria tutto solo, sostando negli appositi spazi del cortile del parcheggio riservato ai deputati. Gli arriva una telefonata e risponde restando chiuso in auto.Quasi in contemporanea scende dalle scale di Montecitorio la forzista Catia Polidori, che deve correre per un convegno a Perugia. Sale nella sua auto che è in sosta a fianco di quella di Di Maio e non si accorge che lui è ancora lì dentro. Assorta nei suoi pensieri la Polidori nota che dal parabrezza si vede poco o nulla. Il giorno prima a Roma è piovuta sabbia africana, e il vetro ne è coperto. Allora aziona i tergicristalli e spinge con forza più volte il tasto con il liquido per i vetri. Non si accorge però che nello stesso istante Di Maio sta uscendo dall'auto con il vestito buono per il Quirinale e la valigetta 24 ore in mano. Il poveretto viene così investito da una pioggia mista di liquido per i vetri e sabbia desertica, con i risultati che si possono bene immaginare. A quel punto la Polidori se ne accorge, ed esce dall'auto affranta scusandosi. Di Maio sorride :”Ho capito che non l'hai fatto apposta, non importa”. Però ha dovuto andare di corsa a cambiarsi… Continua a leggere su L'imbeccata di Franco Bechis