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Pansa come Indro:"Votiamo i partititurandoci il naso"

"L'olezzo della politica meglio del nullismo anarchico di chi li vorrebbe morti e sepolti: il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo"

Matteo Legnani
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Forse ricordate di quando Indro Montanelli disse: «Turatevi il naso e votate Dc». Accadde alla vigilia delle elezioni politiche del 1976. Erano quelle del sorpasso, temuto o sperato, che il Pci avrebbe compiuto sulla Balena democristiana. Con un buon anticipo sul voto, nel  maggio 1976, da Telemontecarlo dove il Giornale nuovo curava il notiziario, il grande Indro lanciò quell'appello ai suoi lettori. Turarsi il naso e votare divenne un obbligo per chi non voleva la vittoria delle Botteghe Oscure. E il sorpasso non ci fu. Anche oggi dovremmo turarci il naso. Ma non per votare una Dc che non esiste più da un pezzo. Il voto dovremmo darlo ai partiti politici rimasti sulla piazza. D'accordo, per usare un'altra parola che Montanelli amava, il lezzo è davvero forte. Le parrocchie della Casta fanno abbastanza schifo. Sono dinosauri inquinati dalla corruzione, dalle risse interne, dall'incapacità a cambiare davvero e da una arroganza senza limiti. Ma rappresentano sempre un rischio minore rispetto al nullismo anarchico di chi li vorrebbe morti e sepolti: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Leggi l'articolo integrale di Giampaolo Pansa su Libero in edicola oggi 1 novembre 

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