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La Lucarelli a Sallusti jr: "Pitonessa no, ma Vipera sì"

Giovanni Sallusti e Selvaggia Lucarelli

Eliana Giusto
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Ecco la risposta di Selvaggia Lucarelli alla lettera di Giovanni Sallusti Mio caro Giovanni, sono senza parole. E credo non ti sfugga il fatto che per me, essere senza parole sia più o meno come per la Littizzetto essere senza parolacce: spiazzanti. Mai avrei pensato. Mai avrei creduto che proprio un Sallusti, un uomo che cova in sé un ceppo genetico ragionevolmente somigliante a quello del Sallusti più noto, potesse partorire una missiva di tal levatura.  Io da un nipote di Alessandro mi aspettavo, al massimo, un invito a una  cena elegante comprato da Groupon bevande escluse, e invece mi ritrovo qui, inebriata da una prosa romantica ma non mielosa, brillante ma non forzata,  audace ma non sfacciata. Insomma Giovà, non so se ti è chiaro, ma io avrei già prenotato le bomboniere. I tempi, tra l'altro, sono quelli giusti. Pensa. Potremmo oscurare il matrimonio di Belen e De Martino a settembre convincendo i giudici a costringere Silvio a servizi sociali di particolare utilità in occasione delle nostre sacre nozze. Per esempio, potrebbe fungere da Tom Tom umano per i parenti che si perdono al primo tornante nel tentativo di raggiungere il luogo del banchetto nuziale o interpretare il suo cavallo di battaglia, ovvero  il raccontatore di barzellette  zozze dopo la mezzanotte quando il tasso alcolico è così elevato che parrebbe divertente anche l'ultimo film di Brizzi. E però Giovanni, nonostante il fervore della tua lettera, le promesse carnali e dichiarazioni sparse, prima di farmi impalmare da te, esigo delle garanzie.  Granitiche e fondamentali, perché il nostro legame ci dia piena soddisfazione.  Eccole: 1) Promettimi che dopo gli entusiasmi iniziali,  come da avvilente statistica riguardante il maschio medio, L'intraprendente non rimarrà solo il nome del giornale online che dirigi ma anche la tua peculiarità predominante. Giura insomma, che manterrai qualche slancio nei miei confronti anche quando ormai, girando per casa in babydoll, attirerò la tua attenzione quanto vedere Antonio Socci in fila per la prevendita di un live di Peppino Di Capri. 2) Facciamo che sarò la tua biscia gialla, il tuo boa constrictor, la tua vipera aspis, quello che ti pare, ma la Pitonessa no. Ho troppa paura di addormentarmi dopo una serata tra parenti e di ritrovarmi scuoiata a mo' di rivestimento su una delle sobrie borse della tua ziastra Daniela Santanchè.  3) A proposito. Dovessi fare qualche minchiata grossa, te lo dico in anticipo. Io per te non mi ammanetto davanti al carcere. E comunque, considerato che probabilmente ho più querele io di tuo zio,  quello che rischia di più di dovermi nascondere la lima nel Kinder Bueno sei tu. Di un uso alternativo delle manette si potrebbe anche discutere, ma non mi sembra questa la sede giusta.  4) Qualora decidessimo di riprodurci, esigo un monitoraggio ecografico costante fino a un minuto prima dal parto. Io di quel gene Sallusti non mi fido. Dovessi partorire un cane a sei teste o un kraken, esigo un'anestesia di sei giorni e l'affidamento alla Minetti del minorenne scomodo come da prassi.  5) Infine, amato Giovanni, ti dico fin da ora no alle famiglie allargate. A Natale, Pasqua e Ferragosto, ognuno per i fatti suoi.  I parenti ingombranti non ce l'hai mica solo tu. E converrai con me che sia meglio tenere lontani i Sallusti e i Pappalardo. Non so quali esiti potrebbe sortire tale incontro di stirpi, ma terrei il nostro amore al riparo dall' eventuale Armageddon. Se mi prometti di rispettare questi cinque punti, sarò tua e solo tua, pronta a vivere l'ebrezza di un amore puro e cristallino. P.s. ovviamente, al fine di avere un quadro completo del tuo sentimento per me, attendo fax del tuo modello unico 2013.  di Selvaggia Lucarelli    

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