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"Piatti e pellicce, cara Selvaggia ti tratterò come una vera donna"

Carcarlo Pravettoni in un fotomontaggio

La lettera di Pravettoni alla Lucarelli: "Sarai sempre libera di pulire casa. Passeremo assieme la vecchiaia. La mia, ovviamente"

Eliana Giusto
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Cara Selvaggia, il quotidiano Libero ha avuto un'eccellente idea: quella di metterti all'asta come se tu fossi un cappone a Natale. Peccato che siamo a Ferragosto! Comunque ho deciso di farmi avanti anche io e, per non saper né leggere né scrivere, ho incaricato un mio dipendente, che, avendoci la licenza elementare, a differenza di me sa leggere e scrivere, di aiutarmi a scriverti questa mia lettera d'amore. Sulle prime avevo pensato di chiedere aiuto a Francesco Alberoni, poi ad Alessandro Baricco, poi, esagerando, a Pupo, ma alla fine ho preferito abbandonare qualsiasi ambizione letteraria e rivolgermi a te con semplicità. Innanzi tutto lascia, ti prego, che io approfitti di questa lettera d'amore per esprimere tutta la mia solidarietà nei confronti del mio fraterno amico Silvio, vittima sacrificale della in-giustizia italiana.  Sostenere che Silvio Berlusconi è diventato ricco e potente frodando il fisco è come dire che Rocco Siffredi ha fatto fortuna trombando a destra e a manca come una scimmia, beato lui! È la scoperta dell'acqua calda! E allora?  Vorrei sapere quanti in Italia hanno fatto i soldi onestamente, senza affidare le proprie fortune all'antica arte dell'abuso e del sopruso che da sempre ci vede maestri nel mondo, sia detto con malcelato orgoglio! Perdonami, Selvaggia, per questo sfogo fuori tema e torniamo a noi. Io, Carcarlo Pravettoni, sono sicuramente l'uomo giusto per te. Tanto per cominciare sono ricco da fare schifo. Una donna come te mica può fidanzarsi con un pezzente qualsiasi. Che so, con un militante di Sel, la lobby sodomita, tanto per fare un esempio a caso. Sì, lo so che papa Francesco ha detto: «Se un gay cerca Dio, chi sono io per giudicarlo?».  Giusto. Se un gay cerca Dio, sarà Dio stesso a doversene preoccupare, no? «Cercami ma a mezzo metro di distanza!». Lo sa Lui come fare, non dubitare! Tu, Selvaggia, meriti uno come me, uno che può offrirti tutto ciò che desideri. Per dimostrarti il mio affetto ho appena fatto abbattere i faraglioni a Capri che, diciamocelo, dopo tutti questi anni avevano ormai rotto i coglioni, e ho fatto erigere una tua statua in tuo onore.  Se vai a Capri guardala. Nel caso poi che tu mi respingessi posso sempre far staccare la testa alla statua e sostituirla con il volto di un'altra bella gnocca presa a caso, un po' meno schizzinosa di te... Cara Selvaggia, se vuoi posso aprire un fondo nero a tuo nome alle Isole Cayman. Si sa, una volta che uno prova il nero non lo lascia più! Oppure potrei regalarti una bella pelliccia di orso polare, che tanto, col riscaldamento globale, gli orsi bianchi preferiscono farsi ammazzare da me piuttosto che finire bolliti in mare dopo che l'ultimo pezzo di ghiaccio gli si è sciolto sotto le zampe... Ma vorrei dirti che voglio conquistarti prima di tutto con le mie qualità di uomo e di intellettuale. Forse tu non lo sai ma sono laureato. In cosa? Se sapessi leggere te lo direi. Comunque ho pagato fior di quattrini per avere quella benedetta laurea e questo è ciò che conta. Sono anche un amante dei libri. Pensa che ho l'intera collezione dei libri di Bruno Vespa e solo di recente ho scoperto che dentro sono anche scritti, pagina dopo pagina! Incredibile. Voglio dimostrarti la mia apertura mentale, Selvaggia cara. Anche se sei bella, famosa e intelligente ti prometto che ti tratterò sempre come una vera donna. Potrai lavare i piatti in piena libertà, quando avrò finito di mangiare. Una volta l'anno ti porterò al ristorante e se ci tieni potrai lavare i piatti anche lì. Solo, ti prego, non andiamo al ristorante di Carlo Cracco... L'ultima volta gli ho cagato nelle polpette per fargli uno scherzo e lui è così permaloso che è capace di vendicarsi ripagandomi della stessa «moneta» (chiamiamola così!). Sarai libera di spolverare e pulire e rassettare dove ti pare in ciascuna delle mie ville. Una diversa ogni giorno, così licenzio i filippini. Anzi, li butto direttamente nei rifiuti organici che tanto sono una famiglia di clandestini e nessuno li verrà mai a cercare. Insomma, non ti farò mancare niente. Pensaci, Selvaggia. Potremmo trascorrere felicemente assieme la vecchiaia. La mia vecchiaia, ovviamente. Tu mi cambierai il pannolone e mi taglierai le unghie dei piedi mentre io guarderò la partita alla televisione... Certo, se poi invecchi anche te allora ti faccio lasciare in strada insieme ai filippini e me ne trovo un'altra, fresca e croccante come si deve. O altrimenti, se proprio non te ne vuoi andare, ti do in pasto ai miei tre rottweiler: Adolf, Nemesi e Chanteclair (di gran lunga il più feroce!). D'altronde lo sanno tutti che io amo gli animali...  Un abbraccio,  tuo Carcarlo P.S. Ti allego una mia foto in abito da sera. di Carcarlo Pravettoni

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