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Sgarbi riammesso alle elezioni in Lazio: "Io sono Berlusconi, sono il Pdl"

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ll critico d'arte a Libero-news: "Con Rete Liberal punto al 20%. Polverini è la candidata di Fini, non di Silvio"

Eleonora Crisafulli
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"Io sono Berlusconi, io sono il Pdl". Così Vittorio Sgarbi, capolista di Rete Liberal riammessa ieri dal Tar del Lazio, si rivolge agli elettori di centrodestra in vista delle elezioni regionali. Per i vecchi sostenitori del listino escluso dalla competizione, l'alternativa sarebbe il critico d'arte candidato a sostegno di Renata Polverini “perché è chiaro che, senza la lista del Popolo delle Libertà a Roma, Rete Liberal è quanto di più vicino ci sia e quindi siamo pronti a raccogliere il voto di quei tanti elettori che non si riconoscono né in Storace né in Casini. Chi voleva votare Pdl, potrà votare me. La nostra è la lista che somiglia di più al Pdl. Saremo il “soccorso azzurro” per l'elettorato che ha come punto di riferimento Silvio Berlusconi”. Saremo il “soccorso azzurro” per l'elettorato che ha come punto di riferimento Silvio Berlusconi Rinviare il voto - Sgarbi si autopromuove, professandosi paladino della legalità: "Per una volta nella vita sto dalla parte dei magistrati e chiedo il rispetto delle regole. Noi avevamo fatto tutto per bene, tanto che la nostra lista è stata riammessa dal Tar". Ma, al tempo stesso, avanza la richiesta legittima ma discutibile di rinviare il voto nella regione: "Per un errore non nostro ma del tribunale, non è accettabile che ci siano concessi solo 8 giorni di campagna elettorale. Dobbiamo avere anche noi, e lo chiederemo in tribunale, 30 giorni di campagna elettorale a partire dal 18 marzo". Venerdì Sgarbi si incontrerà con Berlusconi per risolvere questo impiccio in modo amichevole. "Il presidente del Consiglio è contrario al rinvio del voto, anch'io sono contrario, ma non posso partire così. Sono bravissimo a fare comunicazione, ma, lo ripeto, non posso fare in soli otto giorni quello che altri hanno la   possibilità di fare in un mese.." di Michela Ravalico "Io sono Silvio Berlusconi. Lo sono sempre stato. Anzi lui è il mio ritratto di Dorian Gray." Non c'è provocazione nel tono della voce. Del resto a parlare è Vittorio Sgarbi, appena riammesso alle elezioni regionali in Lazio con la sua lista Rete Liberal. Il critico d'arte, già parlamentare in quattro Legislature e dal 2008 sindaco di Salemi in quota Udc-Dc, punta tutto sugli elettori Pdl rimasti orfani in Lazio per via dell'esclusione della Lista Pdl e si dice sicuro di poter raggiungere il 20% dei suffragi. Scherza? "Non scherzo affatto. Con il Pdl fuori, io divento il vero candidato di Berlusconi in Lazio. Molto più di Polverini, che come sa meglio di me è la "donna" di Fini (e Fini non è proprio l'alleato preferito di Berlusconi) e ancora meglio di Storace. Tutta quella parte di elettorato liberal che dopo l'esclusione del Pdl non sapeva più cosa votare, cadrà nella nostra Rete e noi saremo lì a raccoglierli come tanti pescioloni..." Non c'è il rischio di disperdere i voti e di consegnare la vittoria in mani nemiche...intendo Bonino? "Macché. Io mica sono candidato presidente. Io sono solo capolista della Rete Liberal, ma i miei voti ricadono nella coalizione allargata che sostiene Polverini. Chi vota Sgarbi vota la coalisione del candidato di centrodestra Polverini". Insomma, se non c'è Silvio c'è Sgarbi, giusto? Si ricordi che la nascita di Forza Italia l'ho annunciata io durante una trasmissione di Costanzo presente come ospite anche Mentana nel 1993. Un anno prima dell'effettiva discesa in campo di Berlusconi. Loro negano, ma questa è la storia.

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