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Olanda, elezioni: vincono i liberali

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Mark Rutte si aggiudica 31 seggi contro i 30 del partito Laburista guidato da Jacob Cohen. Ma avanza anche il partito xenofobo

Tatiana Necchi
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I vincitori - Dopo un lungo testa a testa i Liberali guidati da Mark Rutte (VVD) hanno superato i Laburisti  conquistando un seggio in più, 31 sui 150 in palio alle elezioni politiche anticipate celebrate ieri in Olanda. 30 dunque i seggi  attribuiti, con il 96,5% delle schede scrutinate, ai socialdemocratici (PvdA) di Job Cohen. Con grande sorpresa il partito xenofobo di Geert Wilders (PVV) ha conquistato il terzo posto, con 24 seggi - mentre nel 2006 ne aveva conquistati 9 . E ha già avanzato pretese quanto alla partecipazione del suo partito al futuro esecutivo: «Vogliamo   governare», ha dichiarato Wilders. I cristianodemocratici del premier uscente Jan Peter Balkenende sono i grandi sconfitti del voto, e passano dai 41 seggi di cui disponevano ad appena 21. Un risultato definito "molto, molto deludente" dal capo del governo uscente, che si è assunto piena   responsabilità per la sconfitta. Il programma - Il programma liberale prevede tagli alla spesa pubblica per 20miliardi di euro e di ridurre a zero il deficit pubblico entro il 2015, oltre a dimezzare il numero dei Ministri e innalzare l'età pensionabile dagli attuali 65 anni a 67. Quello laburista prevede invece l'investimento di 2miliardi di euro nell'istruzione (da qui al 2015), l'aumento della pressione fiscale sui redditi alti e il taglio di 10miliardi di euro della spesa pubblica. Per quel che riguarda l'immigrazione, il Pvv vuole proibire del tutto quella proveniente dai paesi musulmani, vietare la costruzione di moschee e tassare l'utilizzo del velo islamico. Al contrario, i laburisti di Cohen difendono invece una politica di integrazione. Sebbene la crisi economica sia la preoccupazione principale, l'immigrazione rimane per almeno un 10% dell'elettorato la questione fondamentale. Premier uscente abbandona politica -  Jan Peter Balkenende, il premier uscente, ha annunciato l'abbandono della politica dopo la pesante sconfitta del Cristiano-democratici di ieri. «Rinuncio immediatamente alla direzione del partito, e non farò parte della Camera bassa», ha annunciato Balkenende pur confermando di voler guidare l'esecutivo per il disbrigo degli affari correnti fino a che non verrà formato un nuovo governo.

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