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Occhio Giuliano, guardati dal tuo Nichi: Vendola è pronto a fargli la festa

A Milano battuta la Moratti: 55,1 a 44,9%. Il leader di Sel in Duomo per marcare il territorio: paura di Giuliano?

Andrea Tempestini
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Superata di slancio Letizia Moratti, ora il nuovo e più insidioso avversario di Giuliano Pisapia si chiama Nichi Vendola. Pare uno scherzo, ma è la prospettiva immediata del nuovo sindaco di Milano, trionfante con il 55,1% rispetto all'ex sindaco del Pdl, ferma a 44,9%. Un successo cui Pisapia ha brindato al telefono col presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Devo ringraziare il presidente - ha spiegato Pisapia - al quale ho immediatamente telefonato. Abbiamo parlato pochi minuti di cose generali. La sua saggezza e il suo rigore morali sono stati e sempre saranno per me un esempio". VENDOLA IRROMPE IN DUOMO - Neanche il tempo di prendersi la scena che Vendola si era già fiondato in piazza Duomo ad accaparrarsi gli applausi. Orecchino scintillante al sole meneghino, eloquio fluido e occhio vispo, il governatore pugliese e leader di Sel, primo sostenitore di Pisapia, ha sparato a zero sulla vecchia amministrazione e soprattutto su Berlusconi. "La fine di un incubo, ora elezioni anticipate", "Finita la pornografia al potere" e così via. Non solo un'esultanza, di più: una demarcazione del territorio. Come dire: "Caro Giuliano, io ti ho creato, io ti ho messo qui e ora m faccio sentire". Una mossa strategica che potrebbe creare qualche attrito nella nuova amministrazione: il neo-sindaco accetterà di essere subalterno, quanto meno come esposizione mediatica, al suo capo partito? Oppure reagirà, magari avvicinandosi al Pd, creando magari qualche malumore nella sinistra da cui proviene? E ancora, come capitato a Torino con Sergio Chiamparino, a Venezia con Massimo Cacciari o a Firenze con Matteo Renzi spesso essere sindaco di sinistra in una grande città del Nord significa assumere più o meno volontariamente una posizione da opinion maker, da guida spirituale, da indicatore di tendenza nazionale. I capoccia romani ex Ds, Bersani e lo stesso Vendola permetteranno l'inserimento di Pisapia nel gotha del centrosinistra? Sono queste le grande più grosse che attendono l'uomo di Palazzo Marino, al di là di rom e centri sociali. IL RECINTO DI GIULIANO - Ma torniamo sul comportamento di Vendola, unico leader nazionale presente a Milano nel giorno del trionfo di Pisapia. Nichi era nel capoluogo lombardo per celebrare il suo cavallo di razza, certo. Ma pure per farsi vedere, per far capire quale sia il recinto all'interno del quale si muove Pisapia. "Oggi cambia tutto", ha esordito Vendola nel comizio improvvisato. C'è poi spazio anche per un richiamo al centrosinistra: "Quando si presenta con le oligarchie perde, quando si presenta con persone credibili, con le primarie, allora vince". La stoccata è, ovviamente, per Pier Luigi Bersani. Ma con un po' di malizia può anche essere letta come un avvertimento a Pisapia: "Caro Giuliano, non ti far tentare dalla politica nazionale, perché quella spetta a me". E così Nichi, dopo aver esternato le sue volontà di indiscriminata integrazione ("Non vedo l'orda di abbracciare rom e islamici"), si autocandida a capo dalla sinistra: "Adesso dobbiamo prendere Palazzo Chigi e Liberare il Paese".

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