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Mentana e Santoro, una giornata su montage russe. Enrico: "Non ti capisco". Ma poi: "Porte ancora aperte"

'Mitraglietta scrive una lettera al teletribuno': "Che intendi per diversamente liberi?". Dopo la parziale marcia indietro

Andrea Tempestini
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"Caro Michele, tu affermi che siamo 'diversamente liberi', ma io non so cosa voglia dire: non abbiamo mai lavorato insieme, e per quanto mi riguarda so che la libertà non è mai relativa". Così Enrico Mentana risponde con una lettera pubblicata sul Corriere della Sera a Michele Santoro, che aveva accusato il direttore del Tg de La7, in buona sostanza, di essere sottomesso ai poteri mediatici e di non aver mai lottato per la libertà d'espressione. La polemica si è creata dopo la rottura delle trattative portate avanti dal teletribuno di Annozero con quello che dovrebbe diventare il terzo polo televisivo. L'accusa del teletribuno - Per Mentana, piccato dalle dichiarazioni dell'eroe Santoro, la ricetta è una sola: "Un lavoro informativo libero porta consenso e fidelizzazione del pubblico, e tutela il giornalsta rispetto all'azienda che ne ospita i programmi". 'Mitraglietta' rivendica poi i suoi "vent'anni di Tg diretti e condotti" nel rispondere a Santoro, che in una lettera pubblicata nei giorni scorsi aveva scritto: "Abbiamo nei confronti del potere (economico, politico e editoriale) atteggiamenti molto distanti". "Via dell'intesa è possibile" - "Avrò fatto bene o male - insiste Mentana -, ma nella videoteca non troverai una sola marchetta per questa o quella casa automobilistica, per questo o quello stilista, per questa o quella azienda pubblica o privata, Telecom compresa". E ancora: "Non telefono ai politici nè loro mi telefonano". Ma più avanti Chicco arriva al punto: "Siamo diversi, certo. Eppure credo che la nostra libertà sia la stessa, identica anche a quella del cittadino che sceglie da chi farsi informare e come". Per questo, scrive ancora Mentana, "mi sono battuto in tutti i modi perché tu venissi a La7. Per questo sono arrivato a proporre di addossarmi la responsabilità del tuo programma, così da superare l'impasse tra te e l'amministratore delegato Stella". Ma "ora Telecom Italia Media ha risposto formalmente, si prende la responsabilità della rottura e anche della bocciatura della mia offerta di copertura del tuo programma". E conclude: "Credo ancora che la via dell'intesa non sia del tutto preclusa", ribadendo il suo "amor di libertà, con l'idea che una rete libera possa ospitare tutte le voci di chi sa fare informazione". La replica di Mentana - Mentana, durante il "suo" Tg7 di lunedì sera, ha tentato di buttare un pò di acqua sul fuoco delle polemiche divampato dopo la diffusione della lettera. "Le porte non sono chiuse - ha detto in riferimento al mancato accordo tra Telecom Media e Michele Santoro -. Sono volate accuse da una parte all'altra e il modo migliore per uscirne sarebbe quello di arrivare a un rapporto di prova per una parte della prossima stagione con trasmissioni auto prodotte. Santoro dimostrerebbe così che non voleva fare nessun passo indietro, e La7 che voleva fare programma". Tentativo di riconciliazione? Di certo il direttore non ha tradito il suo piglio pungente. Staremo a vedere.

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