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L'altra faccia dell'apartheid Stop all'inno anti-bianchi

Sudafrica. L'Alta Corte condanna canzone zulu che inneggia all'odio contro i boeri. Ma è solo un sintomo di razzismo al contrario

Veneziani Gianluca
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Quando si dice il razzismo al contrario. In Sudafrica l'Alta Corte ha condannato la canzone  Spara al boero come un incitamento all'odio razziale. L'inno appartiene alla tradizione zulu risale ai tempi dell'apartheid, quando era in atto un vero conflitto razziale tra la minoranza bianca, gli afrikaaner al potere, e la maggioranza nera. Il canto ai comizi - Dopo la fine della segregazione e l'avvento dei neri al potere, si è creato in Sudafrica un meccanismo inverso, una sorta di rappresaglia  contro i precedenti dominatori. Tuttora il leader della Lega giovanile dell'African National Congress, Julius Malema, è solito intonare durante i comizi il canto che invita a sparare contro i coltivatori di orgine europea. Malema è stato portato in tribunale da un gruppo per i diritti civili della minoranza afrikaaner. Ora il  politico sudafricano rischia la sospensione o la sospensione dal Congresso Nazionale. Il sogno del film Invictus, del regista Clint Eastwood, che celebra la conciliazione tra bianchi e neri in Sudafrica, sembra essere ancora molto lontano.

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