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Trentamila italiani vanno a Cuba per lo scorpione anti-cancro

Il pellegrinaggio della speranza verso L'Avana: partono per procurarsi il farmaco miracoloso, I medici: "Viaggi inutili"

Giulio Bucchi
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La cura per il male del secolo è nel veleno di scorpione. Peccato che a sostenerlo siano solo i ricercatori del centro di Immunologia Molecolare dell'Havana, Cuba. Mentre il resto della comunità scientifica mondiale considera il farmaco un pericoloso palliativo capace solo di alimentare false speranze. Il medicinale  miracoloso sarebbe il Vidatox, prodotto dalla Labiofam, centro di ricerca farmaceutica statale situato appena fuori dalla capitale. Si tratta di un prodotto anticancerogeno derivato da una tossina dello scorpione blu, allevato appositamente per produrre, attraverso una piccola scossa elettrica, il siero. I produttori del farmaco dicono che in circa 10 mila malati di cancro il Vidatox ha «migliorato la qualità della vita» e «rallentato la crescita del tumore». Ma dimenticano poi di aggiungere che i pazienti continuano a morire. La sua azione contrasterebbe l'angiogenesi, cioè i nuovi vasi sanguigni che il tumore crea per “alimentarsi”. Questo in teoria. La pratica registra solo un aumento dei viaggi della speranza verso l'isola comunista e l'Albania, divenuta deposito del farmaco per i clienti europei. Il pellegrinaggio ha coinvolto solo nel 2010, da settembre a gennaio, oltre 35mila italiani convinti che nella coda dello scorpione possa esserci la risposta al proprio male.  Fino a qualche mese fa il Vidatox era distribuito gratuitamente dai centri dell'Havana presentando una semplice documentazione, ma adesso hanno capito che lo scorpione blu è una gallina dalle uova d'oro. A Cuba è venduto nelle farmacie internazionali a 160 euro ma i cubani pagano la cifra simbolica di un peso. E sono tanti quelli che partono per l'Isola per fare scorte da rivendere in Italia. Basta mettersi d'accordo con qualche cubano e il gioco è fatto. In Albania, l'unico paese in Europa dove è commercializzato il Vidatox, il prezzo lievita. I cicli di cura costano 900 euro a confezione, che dura circa un mese. La somministrazione avviene in questo modo: 5 gocce 30 minuti prima della colazione e 5 gocce 30 minuti prima di cena in modalità sublinguale. La coordinatrice del progetto cubano, Gisela Gonzalez, dice che «il vaccino (lo chiamano così anche se non è un vaccino, ndr) offre la possibilità di convertire il cancro avanzato in una malattia cronica controllabile, poiché genera anticorpi contro le proteine che scatenano la mancanza di controllo nei processi di proliferazione cellulare». La risposta del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, non si è fatta attendere: «I farmaci e i viaggi della speranza non portano da nessuna parte». Dello stesso avviso il professor Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri. «Non esiste alcuna letteratura scientifica a riguardo. Non solo non c'è nessuno studio che dimostri l'efficacia del Vidatox, ma è possibile che le tossine presenti nel veleno di scorpione abbiano pericolosi effetti collaterali». Quali sono i rischi in termini di cattiva informazione? «Il pericolo è cadere in un secondo caso Di Bella, con migliaia di disperati pronti a tutto pur di aggrapparsi a una speranza. Che, appunto, resta solo una speranza, niente di più. È tutto inutile, al momento non esiste una cura». Eppure, nonostante gli inviti a diffidare da prodotti simili, i viaggi verso Cuba e Albania continuano. «La dinamica è sempre la stessa: cento pazienti assumono un farmaco “miracoloso”; 99 muoiono e restano nell'ombra, uno soltanto allunga di poco la sua vita e fa scalpore. Magari un medico gli ha dato 3 mesi di vita e dopo l'assunzione vive per 9. La gente deve capire che non è merito di quella pozione. Chi pubblicizza questi prodotti è un ciarlatano». Qual è lo stato della ricerca “convenzionale”? «I progressi sono molto molto lenti. Purtroppo non ci sono miracoli, non ci sono prodotti che salvano ma, al massimo, allungano la vita. C'è però da dire che grazie alla riduzione dei fattori di rischio (alcol e fumo in testa), e alla prevenzione, siamo riusciti ad abbassare il numero delle vittime. Ma è una lenta conquista». Gli studiosi cubani dicono che il Vidatox sarebbe efficace per il tumore di colon, cervello, polmoni e prostata. «Lo presentano come rimedio totale così è più semplice venderlo. Capisco la disperazione, ma come ricercatore devo dire non serve a niente. Non ci sono prove». di Salvatore Garzillo

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