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Liberalizzazioni e crescita, vertice Monti-Visco

Palazzo Chigi, incontro di due ore tra premier, Passera e governatore di Bankitalia. Da vincere la resistenza dei sindacati

Giulio Bucchi
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Liberalizzazioni, crescita, Europa. Sono questi i tre punti all'ordine del giorno intorno di cui hanno discusso a Palazzo Chigi il premier Mario Monti, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli e il titolare delle Politiche comunitarie Enzo Moavero. L'incontro, durato oltre due ore, è stato definito dallo staff del presidente del consiglio "una normale riunione di lavoro", con Visco ad analizzare la situazione e il governo a prendere appunti. In realtà, si tratta del vero inizio della Fase 2, quella definita da Monti nella conferenza stampa di fine 2011 la tanto attesa "cresci-Italia". Il premier ha riunito gli stati generali della sua squadra per capire come muoversi. Là fuori, infatti, è una giungla. Su lavoro e pensioni i sindacati, Cgil in testa, sono pronti ad alzare barricate. Per esempio, la rossa Camusso ha chiesto di avere con il governo incontri "di gruppo", con tutti i rappresentanti presenti, ma Monti ha già fatto sapere che non sarà così. E sulle liberalizzazioni il terreno è altrettanto minato. In una delle poche norme proposte dall'esecutivo che non prevede nuove tasse e che crea occupazione, i negozi sempre aperti, Cgil, Cisl, Uil e Regioni tutti in coro hanno gridato allo scandalo, tirando in ballo la vita privata dei negozianti e addirittura Dio e la religione. In tutto questo, almeno c'è la sponda del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tornato a suggerire la necessità della revisione degli ammortizzatori sociali: "C'era l'accordo di tutti, sindacati compresi, bisogna procedere per quella strada".

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