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Fini "Il premier non rispetta il Parlamento" Liberalizzazioni, Gianfry si ribella alla fiducia

Il governo chiede ancora il voto blindato. Lega e Idv: "Incostituzionale". Il futurista: "Governo insensibile all'aula"

Andrea Tempestini
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Il governo ha posto la fiducia alla Camera sul decreto liberalizzazioni, che è in seconda lettura a Montecitorio e che deve essere convertito in legge entro il 24 marzo, pena la sua decadenza: è la dodicesima questione di fiducia che l'esecutivo Monti ha posto dal suo insediamento. L'annuncio è stato dato in Aula dal ministro per i Rapporti con il parlamento Piero Giarda. La fiducia è "sul testo delle commissioni identico a quello approvato in Senato", ha precisato Giarda. La decisione è stata criticata dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha espresso in aula il rammarico "per la insensibilità del governo che non ha fornito ulteriori elementi di valutazione che hanno una loro fondatezza" sul dl liberalizzazioni. A stretto giro è arrivata la replica di Giarda alle parole del presidente della Camera: "Prendo atto delle parole che lei ha voluto pronunciare". Protestano Lega e Idv - La Camera ha così respinto la richiesta dell'Italia dei Valori, che aveva chiesto il rinvio in Commissione del provvediemtno dopo i rilievi della Ragioneria Generale dello Stato. Quando Giarda ha posto la questione di fiducia, in aula dai banchi della Lega e dell'Idv si sono levati fischi e proteste: i due partiti giudicano "incostituzionale" la nuova fiducia posta dal governo. Fini è stato costretto a sospendere la seduta e ha poi convocato la conferenza dei capigruppo per fissare il calendario dei lavori delle prossime ore.

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