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Sindaco toglie fondi agli etero Patrocinio al film omo

Il Comune di Milano blocca 173mila euro destinati a InformaFamiglia. L'assessore Majorino: "Sì al registro delle unioni civili entro l'anno"

Andrea Tempestini
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«Il registro delle unioni civili si farà entro l'anno». Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali, si affida «all'intelligenza dei consiglieri perché le molteplici proposte in discussione arrivino a una definizione». Ma, se il Consiglio comunale non dovesse procedere, «interverrò personalmente», assicura. L'iniziativa di istituire a Milano un registro per le coppie di fatto, sia eterosessuali sia omosessuali, aveva già animato un anno fa la campagna elettorale di Giuliano Pisapia. Ieri, a poche settimane dall'arrivo di Papa Benedetto XVI per la Giornata mondiale della famiglia, l'assessore si è sbilanciato durante la presentazione dell'iniziativa “9 zone contro l'omofobia”. Nove incontri, uno per ogni circoscrizione della città, per promuovere «una cultura di rispetto dell'altro», grazie alla proiezione del documentario pluripremiato in tutta Europa “Due volte genitori”. Le risposte dell'opposizione non si sono fatte attendere. Mariolina Moioli, assessore alle Politiche sociali nella giunta Moratti, ha ricordato che «i diritti fondamentali delle persone sono garantiti. Invece di inventarsi albi che non cambiano nulla, Majorino dovrebbe preoccuparsi di aiutare le famiglie e non di tagliare i fondi». Il riferimento è alla chiusura dello sportello InformaFamiglia, che proprio Moioli aveva attivato all'inizio di aprile dello scorso anno. Un servizio, affidato al Forum delle associazioni familiari, che aveva lo scopo di «promuovere e supportare il rapporto tra le famiglie e i servizi interni ed esterni all'Amministrazione comunale». E che ha avuto una vita di pochi mesi. Non è servita un'interrogazione della stessa Moioli e del consigliere del Pdl Matteo Forte per fare chiarezza. «Si trattava di una sperimentazione», spiega Forte, «e come tale noi contavamo fosse confermata e anche migliorata». Ma, secondo Majorino, lo sportello presentava «un allungamento dei tempi di presa in carico» tramite «passaggi non sempre necessari». E l'accusa dei consiglieri d'opposizione è che la giunta voglia intascarsi i fondi già stanziati, più di 173 mila euro. «Si chiama metodo Tabacci», continua Forte, «e prevede l'utilizzo di quei soldi, strettamente vincolati ai servizi per le famiglie, per risistemare le casse del Comune e, nello specifico, dell'assessorato». Parole che non hanno spinto Majorino ad alcun passo indietro sull'interruzione di InformaFamiglia. Per l'assessore la questione è chiusa. Ma è aperta quella sulle coppie di fatto. E anche su questo Forte ha le idee chiare. «Il registro per le unioni gay, così dovrebbe essere chiamato, non risponde a una reale esigenza dei milanesi. Simili esperimenti in altre città, come a Gubbio, sono già stati chiusi perché nessuno si è iscritto». Mentre, sull'iniziativa contro l'omofobia presentata ieri, Majorino ha assicurato che l'obiettivo è supportare le tante famiglie che si trovano in difficoltà su questo tema. E, ha aggiunto, «Milano ha l'ambizione di essere la città capofila delle politiche sociali in materia». Ma Moioli non ci sta e sottolinea che «le cose si dovrebbero fare a favore, non contro. L'assessore è fuori luogo e ideologico. La famiglia da salvaguardare è quella definita dalla Costituzione». di Alvise Losi

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