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Olimpiadi 2026, Urban Impact Activities: innovazione e sostenibilità per i nuovi spazi metropolitani

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Giulio Bucchi
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Il mondo dell'impresa conversa con gli esponenti della finanza e del terzo settore milanesi, l'obiettivo è quello di pianificare la rigenerazione urbana della nostra città pensando al benessere dei cittadini tramite lo sport. L'occasione è stata un incontro organizzato da Antonio Iannetta, manager del sociale, con la collaborazione della Fondazione FAST e della UISP (Unione Italiana Sport Per tutti). Il possibile traguardo dell'assegnazione olimpica del 2026 può infatti essere un'opportunità per innovare e rigenerare il tessuto urbano dell'area metropolitana. Quest'ultimo non può più essere pensato solamente come area a esclusivo uso residenziale, la progettazione di aree urbane che offrano servizi e attrattive di carattere sportivo è la vera sfida di una rigenerazione urbana lungimirante che pensi a una città viva e sensibile a un impatto sociale e sostenibile. Una città creata intorno alle esigenze dei cittadini è quella che è emersa dal partecipato dibattito avvenuto la sera del 20 giugno all'interno della storica Taverna Morigi di Milano. Infrastrutture che permettano di praticare attività sportiva in door e out door, pensate per le esigenze di benessere dei cittadini giovani e meno giovani. Interventi, come skate and parkour park, piscine “sui tetti” all'avanguardia, palestre di arrampicata (per citare alcuni esempi), collegati da “green highway” ciclopedonabili, che possono cambiare il volto di interi quartieri e di tutta la città. Un appello alle istituzioni è stato rinnovato in questo incontro, affinchè chi investe nelle infrastrutture e negli impianti dedicati allo sport possa avere delle garanzie maggiori rispetto a quelle oggi esistenti. Questo tipo di interventi sono infatti a spesa zero per le casse pubbliche e portano con loro benefici per il territorio, per il turismo sportivo e per il benessere dei cittadini che ne fruiscono. Coloro che si mettono in gioco per far sì che interventi innovativi come quelli di cui si è discusso durante l'incontro possano prendere vita, devono poter essere affiancati al meglio dalle istituzioni. “L'infrastruttura, – spiega Marco Morganti, responsabile Direzione Impact di Intesa Sanpaolo - proprio perché comporta un grande investimento per la sua realizzazione materiale, deve essere concepita in modo tale che il movimento di capitale necessario per produrre l'opera sviluppi anche un valore sociale aggiunto in termini di generazione di lavoro, di opportunità, di servizi per la collettività tra questi, anche i servizi sportivi, decisamente fondamentali. Infatti, intorno a un'infrastruttura, e in generale all'interno della città dove essa nasce, si crea attraverso lo sport la premessa per una migliore socialità e una migliore situazione di salute (e conseguentemente una spesa sanitaria ridotta) ma anche una convivenza migliore: tutti effetti positivi ampiamente dimostrati.” “L'Italia in questo momento necessita di persone che lavorino con il ruolo del mediano, - ha spiegato Antonio Iannetta, manager del sociale e presidente di Fondazione FAST – di persone che corrano, si impegnino e lavorino per la squadra e per il risultato, senza la volontà di voler essere a tutti i costi sotto i riflettori. Grazie al lavoro di persone come queste ci sarà la possibilità di progettare un futuro positivo per le nostre città e per tutti coloro che vi abitano. Durante questo incontro un progetto per una città innovativa, resiliente e sostenibile ha visto la luce, le possibilità per vederlo attuato ci sono, nella città di Milano abbiamo già effettuato interventi simili a quelli emersi e questi ultimi hanno portato i benefici sperati a intere zone periferiche della metropoli.”

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