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Prima alla Scala, la Cgil contro La Russa: "Fascisti non graditi"

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Anche la Prima alla Scala scatena la Cgil. Il sindacato rosso guidato da Maurizio Landini per una volta rinuncia allo sciopero ma agiterà il prestigioso appuntamento del Piermarini, che inaugura la stagione operistica di Milano in un mix tra polemiche politiche e dettagli glamour.

I rappresentanti della Cgil e della sezione Anpi della Scala, in un comunicato mandato in occasione della Prima del Don Carlo del 7 dicembre, hanno annunciato che non parteciperanno "ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l'alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano". 

Quella che era diventata una consuetudine del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che stavolta però non potrà presenziare all'opera) di portare un saluto al direttore d'orchestra, agli artisti e a una rappresentanza di lavoratori, durante l'intervallo, in questa occasione potrebbe essere portata avanti dal presidente del Senato Ignazio La Russa, che sarà presente nel palco Reale, con il vice-premier Matteo Salvini

"I fascisti non sono graditi al Teatro alla Scala. Abbiamo appreso con rammarico che il Presidente della Repubblica non potrà quest'anno presenziare all'inaugurazione della stagione scaligera. Come ogni anno avremmo volentieri portato i saluti di tutti i lavoratori e le lavoratrici del teatro alla più alta carica dello Stato. Non parteciperemo invece - si legge nella nota firmata dalle RSA e RLS SLC-Cgil Teatro alla Scala e ANPI Scala - ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l'alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano". 

Il Teatro alla Scala, si conclude, rappresenta un "luogo democratico e civile, e il nostro sindacato e la sezione Anpi del teatro non possono omaggiare chi ancora non combatte queste politiche".

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