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Milano, il corteo pro-Palestina assalta un supermercato: imbarazzo a sinistra

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Chiamali "democratici" e "pacifisti". A margine del corteo dei pro-Palestina andato in scena oggi a Milano, con 10mila partecipanti (secondo gli organizzatori), si segnalano diverse "intemperanze" dei manifestanti messe alla berlina da Dagospia.

Il sito diretto da Roberto D'Agostino condivide un video girato da Local Team che riprende alcuni giovani incappucciati intenti ad assaltare un supermercato Carrefour e si chiede: "Che c'azzeccano i bambini di Gaza con i supermercati italiani? Niente? Allora come mai quei sinceri democratici dei manifestanti pro-Palestina oggi a Milano hanno devastato un Carrefour? In nome della pace, e contro le operazioni militari israeliane sulla Striscia? Ah, non saperlo...". 

Proprio a questi gesti vandalici fa riferimento una nota di Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera ed ex vicesindaco di Milano: "Con rammarico, ma senza stupore, prendo atto che nel corteo di oggi pro Palestina a Milano vi sono stati lanci di sassi contro gli agenti della polizia e vetrine spaccate dei supermercati. Sono atti vili e intollerabili". 

Non solo. Tra i manifestanti in piazza, partiti da piazzale Loreto e arrivati in largo Cairoli, non sono mancati vergognosi sfregi contro le autorità politiche, con le sagome insanguinate della premier Giorgia Meloni e del vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dei Trasporti: "Il diritto di manifestare non è di certo in discussione, ma lo sono invece le modalità sempre più spesso aggressive e violente che lo caratterizzano e che vanno condannate senza riserve - accusa Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera -. Se è vero che il ricorso all'uso della forza da parte di chi è chiamato a tutelare l'ordine pubblico deve rappresentare l'eccezione e non la regola, altrettanto vero è che all'interno di cortei non autorizzati di pacifici o inesperti manifestanti spesso si infiltrano autentici professionisti della violenza che fanno di tutto per arrivare allo scontro con le Forze dell'Ordine". 

"Gli incidenti di Pisa e Firenze, in relazione ai quali il Dipartimento di Pubblica Sicurezza già si è espresso con chiarezza, - prosegue Foti- non possono costituire il pretesto per un sommario processo alle Forze dell'Ordine. Non solo, ma sarebbe grave se la politica avallasse l'idea che è lecito manifestare senza autorizzazione alcuna e, nel contempo, insultare, spintonare, aggredire coloro che vestono una divisa, senza che da siffatti comportamenti derivi conseguenza alcuna. Del resto è chiaro che vi sono gruppi organizzati che giocano ad alzare il livello della tensione, cercando di riportare in auge il clima violento degli anni peggiori: ce lo conferma quanto accaduto alla manifestazione di oggi a Milano nel corso della quale la sagoma del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata imbrattata di sangue e sono stati lanciati sassi e uova contro le Forze dell'Ordine". 

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