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Milano, abusi di Capodanno: la resa della città, nessun colpevole

di Giorgia Petanigiovedì 11 dicembre 2025
Milano, abusi di Capodanno: la resa della città, nessun colpevole

3' di lettura

Oltre al danno anche la beffa. La ragazza belga che la notte dello scorso Capodanno era stata vittima di presunti abusi sessuali non riceverà giustizia. Si chiuderà con una richiesta di archiviazione l’indagine della Procura di Milano sui presunti abusi sessuali, nelle forme delle molestie collettive della taharrush gamea, denunciati da una studentessa di Liegi che si trovava con cinque amici in piazza Duomo per festeggiare l’anno appena concluso.

La ragazza aveva denunciato ai media, e confermato agli investigatori che si erano recati in Belgio, le presunte violenze subite, ma poi non si è fatta più sentire. Lo stesso vale per gli altri testimoni che erano con lei. L’indagine non ha infatti portato ai risultati sperati visto che l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, eseguita dagli uomini della squadra mobile e coordinata dalla pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunta Letizia Mannella, non ha dato alcun esito.

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Il fascicolo a carico di ignoti, per violenza sessuale di gruppo — reato procedibile d’ufficio, anche senza querela — è dunque destinato a essere archiviato. Non solo. All’inizio dell’anno scorso si stava indagando anche su una donna e su una coppia di italiani, una sudamericana e una coppia di inglesi. Ma anche questi casi non hanno avuto riscontro. Un dato allarmante, visto che in tutto le ragazze che hanno riferito delle aggressioni erano otto, e tutte avevano raccontato di uno scenario riconducibile appunto alla cosiddetta taharrush gamea, ovvero un’aggressione sessuale di massa nei confronti di una donna. La giovane aveva raccontato a un quotidiano del Belgio che quella sera «c’era molta confusione, moltissima gente. Siamo stati circondati da tanti uomini, credo fossero 30 o 40. Tutti siamo stati toccati fuori e sotto i vestiti. Non ci hanno spogliati. Non siamo stati buttati a terra e non siamo caduti, anche perché era difficile solo muoversi». Il fattaccio si sarebbe verificato all’ingresso della centralissima Galleria di Corso Vittorio Emanuele. «Quando siamo riusciti a svicolare abbiamo percorso tutta la galleria e all’uscita dall’altra parte» (in piazza della Scala, ndr) «ci siamo rivolti a una poliziotta per raccontarle tutto».

Il racconto horror riportato dalla testata Sudinfo.be non lascia spazio all’immaginazione: «Quella che doveva essere una notte di festa si è trasformata in orrore. Con i miei amici abbiamo vissuto l’impensabile: violenza e violenza sessuale davanti a migliaia di persone. Eravamo intrappolati, impotenti di fronte a tanta violenza. È stato un incubo a occhi aperti». Il tutto è durato 10 minuti e a salvarla sarebbe stato un signore italiano «contemporaneamente a sua moglie, anche lei vittima di palpeggiamenti. Altrimenti non so cosa mi sarebbe successo. E i giovani hanno insultato gli italiani e i turisti».

Pochi giorni dopo, il sindaco Sala aveva minimizzato il fatto spiegando che non c’erano state denunce formali. «Non abbiamo le immagini delle telecamere, non abbiamo denunce formali, io non dico che non sia successo niente però non sappiamo nulla. Prima di parlare, prima di dare giudizi, bisogna avere degli elementi oggettivi». E non aveva perso l’occasione per puntare il dito contro chi all’epoca parlava del problema della sicurezza in città. «A me dispiace che ogni occasione sia buona per fare polemica, certamente non sono io a polemizzare, in particolare con chi con noi gestisce la sicurezza».

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Eppure, non si tratta di allarmismo o altro. Ricordiamo che il 31 dicembre 2022 piazza Duomo era stata teatro di un altro terribile evento, per il quale il primo cittadino si era persino scusato personalmente. A finire in manette per violenza sessuale di gruppo erano stati un 20enne e un 19enne. I due ragazzi facevano parte di un gruppo composto da una trentina di giovani che aveva aggredito alcune ragazze, per poi abusare di loro... Insomma, quello che dovrebbe essere un giorno di festa si sta trasformando anno dopo anno in un triste e pericoloso appuntamento.

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