Milano, stato d'assedio per lo sgombero di un centro sociale
Zona Solari completamente bloccata, 7 antagonisti salgono sul tetto dello stabile di via Savona 18
La centralissima zona di via Savona, a Milano, è in stato d'assedio per lo sgombero del centro sociale della "Bottiglieria Okkupata". Al momento tutta la zona è sorvegliata da forse dell'ordine in tenuta anti sommossa: ogni via di accesso a via Savona è bloccata anche ai residenti, da via Coni Zugna a via Orseolo, da via Montevideo a via Bergognone. Fotografi e giornalisti vengono tenuti a distanza da almeno 350 agenti di vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Lo sgombero, iniziato alle 11:50, non è stato ancora completato. Lo stabile, al numero civico 18, era stato occupato lo scorso giugno dopo lo sgombero del Laboratorio Zero di Ripa di Porta Ticinese. Sette antagonisti della "Bottiglieria" si sono rifugiati sul tetto dell'edificio e non sembrano intenzionati a scendere. I residenti affermano che, in più di quattro mesi, i giovani non hanno "mai dato problemi". Poco dopo mezzogiorno gli agenti hanno sfondato un cancello e gli occupanti hanno risposto lanciando diversi petardi. Da parte di Davide Boni, Presidente del Consiglio della Regione Lombardia, giungono i complimenti per il modo con cui stanno procedendo allo sgombero. "Anche la rappresaglia scatenatasi nei confronti degli agenti - ha proseguito Boni - dimostra che le intenzioni di chi occupa non sono per nulla pacifiche, ma diventano il pretesto per mettere a ferro e fuoco le nostre città e per scontrarsi con le istituzioni e forze dell'ordine, impegnate a svolgere al meglio proprio compito. Per questo motivo - conclude il Presidente del Consiglio regionale - per ragioni di sicurezza e per ridare dignità ai nostri quartieri, ogni stabile occupato illegalmente deve essere immediatamente sgomberato, con l'impegno da parte dei proprietari di metterlo in sicurezza, ridando in questo modo spazi decorosi ai cittadini". L'assessore alla Sicurezza della Provincia di Milano Stefano Bolognini giudica lo sgombero della "Bottiglieria" come una "conquista di tutti i milanesi, non solo di chi come noi lo aveva sollecitato".