Cerca
Logo
Cerca
+

Asia Argento, la rabbia di Pietro Senaldi: aveva ragione Libero, è una faccia di bronzo. Di cosa è il simbolo

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

Tra un paio di mesi l' Ordine dei giornalisti mi processerà in quanto direttore responsabile di Libero per aver sostenuto che Asia Argento non è la testimonial ideale per le battaglie delle donne abusate dagli uomini. «Prima la danno e poi piangono» avevamo titolato, sottolineando la circostanza che tra le molestie inflittele dal produttore Weinstein e la loro denuncia l' attrice ha fatto passare vent' anni, una relazione affettiva con il suo presunto aguzzino e svariati lucrosi contratti. Alla luce dei recenti sviluppi devo riconoscere che il nostro titolo non era inappuntabile. Mancava qualcosa. Tra il prima e il dopo infatti ci sarebbe un durante, nel quale la gentildonna del nostro cinema, che interpreta al suo meglio il ruolo della vittima e alza il pugno per rivendicare le proprie battaglie come se si fosse fatta da sé e non gli avessero invece steso un tappeto rosso fin dai suoi primi passi, si sarebbe a sua volta comportata da orco. Nella solita camera d' albergo americana l' allora trentottenne Asia avrebbe tentato di abusare di un ragazzo di diciassette anni, minorenne, che sul set interpretava la parte di suo figlio. Peggio di Weinstein, che almeno ha aspettato che Asia passasse i venti per insidiarla. La vicenda si è chiusa tra avvocati, con il pagamento da parte dell' icona delle donne abusate di 380mila dollari al piccolo per mettere tutto a tacere. Le è andata bene, considerato che in America una professoressa che ha fatto sesso con un suo allievo è stata condannata a 14 anni di carcere. E in quel caso il giovane era consenziente e la donna era innamorata. A suo agio nell'élite - Spero che la notizia mi aiuti con l' Ordine, che quando mi ha incriminato ne era all' oscuro. Ma Asia no, Asia sapeva di avere questo scheletro nell' armadio. Ciononostante, mi ha querelato e batte cassa da me. Forse vorrà rientrare dalle spese affrontate per placare Jimmy Bennett, che la accusava di violenza sessuale. Si chiamerà pure Argento ma ha una faccia di bronzo da fare invidia a Di Maio, i dirigenti di Autostrade, Spalletti e i suoi campioni, i banchieri di Mps, Juncker, euroschiavo della Merkel, e chi più ne ha più ne metta. Bisogna essere artisti sì, ma del maleficio, per inscenare un carosello come quello allestito da Asia avendo un' accusa di violenza sessuale nel curriculum. Le donne del #metoo ora dovrebbero chiedere conto all' attrice di averle trascinate in una battaglia nobile ma che oggi perde molta forza a causa delle gesta della Argento. Non era lei la persona giusta. Come hanno potuto seguirla? Semplice: è donna, di sinistra, appartiene a quell' élite politico culturale d' avanspettacolo che infesta Roma e le tv, chi poteva contestarla? Giusto noi di Libero e pochi altri reazionari, che, subendo Asia da quarant' anni, ben sappiamo che ella costituisce l' incarnazione di tutto quello che c' è di falso e ipocrita nel politicamente corretto. La signora è il prototipo del progressista dei nostri giorni, che fa la morale pubblica e ci guadagna pure sopra ma in privato si concede tutto senza neppure porsi il dubbio di doverne dare conto. Tant' è che le donne vere, quelle che incontriamo tutti i giorni per strada e con le quali condividiamo la vita, non le hanno mai creduto del tutto, avvertendo puzza di bruciato. Una vera professionista - Ora possiamo dirlo, l' Argento le ha tradite e ha fatto male alla loro causa più di quanto non ne abbiano fatto mille uomini violenti. Giusto la Boldrini e poche altre compagne potevano crederle. All' inizio di questa vicenda avevamo detto che la Argento sulla sua disavventura con Weinstein ci stava marciando, avevamo detto «non dal tuo pulpito, cara» e avevamo anche biecamente insinuato che attraverso la denuncia cercasse un rilancio professionale. Dieci mesi dopo la ritroviamo impicciata in una brutta storia di sesso con un minorenne e con un fidanzato sessantenne suicida dopo che sono uscite le foto di lei mano nella mano con un toy boy francese. Intanto ha ottenuto nuova fama, ruoli da madrina fino a essere scelta come giudice musicale (?) a X Factor, la trasmissione di punta di Sky, da dove ha sbalzato l' ex marito Morgan, lui sì un musicista. Quando il suo uomo si è ucciso ha twittato al mondo la sua disperazione ma non ha interrotto i suoi lavori. Che professionista. di Pietro Senaldi

Dai blog