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Vittorio Feltri, caro Silvio Berlusconi: non candidarti alle Europee

Gino Coala
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Caro Silvio Berlusconi, si dice che lei intenda candidarsi alle europee del prossimo anno. Mi sembra un' idea balzana oltre che velleitaria. La situazione politica può non piacere, ma è chiara e non le consente di rovesciare il tavolo. Leggi anche: Feltri: "Mi inchino ad Alfano, ha dimostrato di essere un signore vero" La Lega in pochi mesi si è imposta puntando sulla immigrazione, campo nel quale ha ottenuto risultati apprezzati dal popolo. Salvini, con durezza, ha affrontato il problema e in buona parte lo ha risolto. Cosicché ha incrementato in misura importante i propri consensi, superando il Movimento 5 stelle, operazione che non sembrava alla sua portata. Pertanto è ovvio che egli insista sulla strada fin qui percorsa nella speranza di consolidare il vantaggio acquisito. Credo che si impegnerà per approvare una legge efficace riguardante la legittima difesa e per modificare le disposizioni della Fornero attinenti le pensioni. In seguito sarà arduo fermare la sua galoppata verso la conquista del potere esecutivo. Mi sbaglierò, però la situazione al momento è questa. Lei, presidente, conciata com' è attualmente Forza Italia non ha le energie per recuperare, anzi rischia di retrocedere ancora, senza nemmeno agguantare un seggio con numerose preferenze. Non dia retta ai suoi consigliori, gente che, grazie a lei, ha conquistato un posto al sole e che non ha fatto nulla allo scopo di conservarlo. I suoi stretti collaboratori non sono mai stati alla sua altezza e ne sono consapevoli, ecco perché premono affinché lei non demorda. Si illudono, come ogni parassita, di succhiarle il sangue ignari del fatto che il suo plasma è finito. Non si lasci intortare da chi, in sua mancanza, sarebbe obbligato a cambiare mestiere o a inventarsene uno per tirare a campare. Caro Berlusconi, lei è stato un grande per lungo tempo, tuttavia ha subìto tali e tante aggressioni da averla ridotta al lumicino. Non spenga la fiammella residuale gettandosi in una mischia elettorale che non merita la sua partecipazione destinata a infrangersi nel fallimento. di Vittorio Feltri

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