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Vittorio Feltri: "Giuseppe Conte e la banda del buco pronti a rovinarci. Il prezzo che dovremo pagare"

Cristina Agostini
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Giuseppe Conte è l'uomo del giorno che non avremmo mai voluto vivere. Il giorno della vendetta contro Salvini colpevole di aver rubato la scena a tutti i partiti in veste di ministro dell'Interno, riuscendo, primo della storia patria, a governare l'immigrazione più scellerata del mondo e a programmare una cospicua riduzione delle tasse. Nonostante questo fatto evidente, il quasi premier foggiano ha detto impunemente che il nascente esecutivo non sarà contro nessuno. Affermazione quantomeno ipocrita giacché perfino i ciechi e i sordomuti hanno potuto verificare che il gabinetto pugliese oltre ad avere, quale missione, l'annientamento del Capitano, vedrà la luce solo per lasciare nell'ombra il diritto al voto, che è l'espressione più alta della democrazia rappresentativa, come dovrebbe sapere pure Mattarella. Tuttavia il rispetto delle regole elementari della Repubblica è considerato un ammennicolo trascurabile, molto meglio, per i partiti e il Quirinale, compiere ogni sforzo ai limiti della truffa onde ammazzare nella culla il pericolo nordico e agevolare la presa del potere da parte delle combriccole del Sud. Il quale è già stato inondato dal reddito di cittadinanza riservato a bighelloni che, non sapendo fare alcun mestiere, non sono in grado di trovare un lavoro. Leggi anche: "Avremo il governo della truffa ma non si scappa". Salvini-ruspa sul Pd e i "tristi" 5 stelle Ormai siamo nelle mani degli incompetenti e ci dobbiamo rassegnare. Saremo guidati dalla banda del buco i cui risultati dimostreranno che il Nord serve soltanto a pagare il prezzo della inefficienza del Meridione abbandonato per decenni da politici buoni solamente a finanziare i compari e a trascurare l' esigenza del Mezzogiorno di avere infrastrutture indispensabili alla sua resurrezione. Siamo sempre al punto di arretratezza: Conte dice che finalmente cambierà tutto e invece ha posto le premesse per non cambiare nulla, adottando criteri gattopardeschi. Noi lombardoveneti e similari dobbiamo unicamente ingoiare il rospo che, comunque, è più digeribile del premier, di Di Maio e Zingaretti, gente che dice una cosa e ne fa un'altra. Buffoni di talento. di Vittorio Feltri

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