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Stefano Folli dal Sole a Repubblica e Travaglio lo infilza

Matteo Legnani
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Sono passati tre giorni dal trasloco di Stefano Folli, ex direttore del Corriere della Sera, dal Sole 24Ore a Repubblica. E il notista politico è il protagonista assoluto dell'editoriale di Marco Travaglio su Il Fatto quotidiano di venerdì 7 novembre. Protagonista suo malgrado, visto che già il titolo, "Fronte del riporto" lascia intendere il tono del commento. Travaglio, con particolare crudeltà, prima ipotizza cche Ezio Mauro abbia portato Folli da lui per sdebitarsi nei confronti dell'uomo che "da direttore portò il Corriere al minimo storico". Poi cita le reazione del direttore del Sole Roberto Napoletano ("La nota politica con quell'atmosfera delle recite in famiglia e la sua lingua da iniziati appariva già vecchia a Enzo Forccella nel '59") e del Foglio Giuliano Ferrara ("La nota politica è una boiata pazzesca, pensosa e pomposa") al trasloco di Folli. Quindi, finge di schierarsi con Folli: "Noi, per quanto valere, siamo con Folli". Per scatenarsi, invece, in uno sfottò sui titoli delle note folliane ("croccanti, avvincenti, frizzanti come 'la legge elettorale e l'incognita Quirinale', 'matteo e il paradosso della corsa continua', 'il pericolo della palude'") e sul titolo della rubrica ("Il punto"), "roba da acquilina in bocca per chi spera poi di papparsi anche il punto e virgola, i due punti, il punto a capo, il punto croce". Mitragliata finale sul pezzo d'esordio su Repubblica, quello di martedì scorso, con un elenco della spesa di tutti i luoghi comuni e le frasi fatte con cui Folli ha condito il suo commento.

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