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Giovanni Toti: "Serve un nuovo predellino per riunire il centrodestra. Berlusconi leader"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Serve un nuovo predellino per preparare il centrodestra alla sfida con il centrosinistra, che non appare più una lotta impari come poteva sembrare solo qualche mese fa". Giovanni Toti, il consigliere politico di Forza Italia, traccia la nuova strategia del partito azzurro con una forte dose di ottimismo. La sfida al centro sinistra, dice in una intervista rilasciata al Corriere, "non appare più una lotta impari come poteva sembrare solo qualche mese fa". Poi spiega: "Il quadro politico sta subendo dei rapidi mutamenti, basti guardare a quanto fotografano i sondaggi: Matteo Renzi cala perché non riesce a dare risposte alla crisi, perché ha fatto troppe promesse e le sta disattendendo, perché è entrato sulla scena a rappresentare il sogno e rischia di simbolizzare l' incubo. Viceversa, dopo un periodo durissimo, il centrodestra sta riprendendo a crescere, e unito riesce ad essere competitivo". Il predellino di cui parla Toti prevede che un'apertura ad Angelino Alfano: "Berlusconi proprio sabato ha pronunciato parole importanti e generose, invitando tutti a superare per il bene dei nostri elettori i fatti dolorosi che hanno portato alla rottura fra di noi. Oggi dobbiamo guardare al futuro e considerare la nostra area quella che, a sinistra di Forza Italia vede Ncd, Udc, i popolari di Mauro, a destra Fratelli d'Italia e Storace, e la Lega nostro alleato da sempre. Credo che i tempi siano maturi per riflettere assieme sul superamento di vecchi schemi e sulla costruzione di un'alternativa vera ed elettorale al centrosinistra". Quanto alla Lega Toti si dice "contento se la Lega cresce, e raccoglie voti da portare nella nostra metà campo", ma "nella costruzione di un'alleanza non si può partire dagli estremi, né tantomeno prescindere dal ruolo centrale di un partito come FI che, con il rientro a pieno titolo di Berlusconi sulla scena politica, tornerà almeno ai livelli delle scorse Politiche. FI è il centro dello schieramento, ed è Berlusconi che, ancora una volta, può accendere il motore per ripartire". Sì, Berlusconi. Per l'ex direttore di Studio Aperto "per esperienza, forza, leadership, non vedo da chi altri si potrebbe partire. Nessuno dei giovani leader scalpitanti di destra ha l'eredità politica e la visione del futuro che ha Berlusconi, il suo quantum di credibilità e capacità che sono essenziali per ritrovare la sintesi di un centrodestra che si è perso ma che oggi ha davanti a sé una straordinaria occasione".

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