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Longo sulla strage del picconatore: "Kabobo? Gli avrei sparato alle gambe, poi addosso"

L'avvocato è un fiume in piena: "Mi hanno appena rinnovato il porto d'armi, ho una Ruger Lcr fabbricata in America"

Sebastiano Solano
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Il legale di Silvio Berlusconi, Piero Longo, butta benzina sul fuoco della polemica seguita alla strage compiuta a Milano settimana scorsa dal ghanese Kabobo. Ospite a La Zanzara, in onda su Radio 24, l'esponente del Pdl senza troppi giri di parole ha dichiarato: "Io gli avrei sparato con la mia pistola, immediatamente. Subito dopo aver capito cosa stava facendo gli avrei sparato alle gambe". "L'avrei fatto davvero" - L'avvocato del Cav è un fiume in piena, non riesce a darsi pace per quanto accaduto e prosegue: "Basta sparare alle gambe - dice Longo - per farlo smettere di dare picconate alla gente". E se non fosse bastato spararlo alle gambe? Il parlamentare non ha dubbi: "Se non si fosse fermato avrei sparato di nuovo alle gambe, e poi addosso". Longo ci tiene poi a rpecisare che l'avrebbe fatto seriamente, che le sue non sono solamente reazioni di pancia dette così, in preda alla rabbia: "Ho la pistola qui davanti a me nel mio studio - dice Longo ai conduttori della Zanzara - anche se non posso portarla né alla Camera né in tribunale e nemmeno in treno. E' una Ruger Lcr fabbricata in America. Mi hanno appena rinnovato il porto d'armi".

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