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Brunetta azzanna D'Alema: "Doppiogiochista, Marchese del Grillo, comunista"

Al capogruppo del Pdl non sono andate giù le dichiarazioni di 'Baffino' a Il Fatto. Aveva dichiarato: "Agli esteri per merito, non per compensare la sua presenza"

Sebastiano Solano
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"Le rivelazioni consegnate da D'Alema al Fatto quotidiano rifilano ai lettori il segreto di Pulcinella. Vale a dire che i comunisti restano sempre comunisti, con la tecnica perenne della doppia verità". Le parole infuocate sono di Renato Brunetta, che ha così reagito a quanto Massimo D'Alema avrebbe dichiarato in un colloquio al Fatto Quotidiano. Flashback.  La vicenda - Nel numero di oggi, Il Fatto quotidiano rivela la mossa di Massimo D'Alema per stanare il M5s, ossia quella di convincere Pierluigi Bersani a fare un passo indietro e, al contempo, proporre Stefano Rodotà a Palazzo Chigi. Il Lider Maximo avrebbe però dichiarato al giornale di Antonio Padellaro e Marco Travaglio anche dell'altro. E cioè il motivo della sua mancata nomina al ministero degli Esteri. Spiegava D'Alema: "Se andavo agli Esteri era per le mie competenze e la mia esperienza, a prescindere, non perché loro mettevano Brunetta". Una frase quest'ultima che ha mandato su tutte le furie Brunetta, che ha scritto un'email al vetriolo al sito web d'informazione Dagospia, che stamattina aveva ripreso l'articolo 'incriminato'. Dichiarazioni che però D'Alema si è affrettato a smentire, precisando di non aver mai parlato con Il Fatto.  "Comunista, Marchese del Grillo" - Ciò non è però bastato al capogruppo del Pdl che ha risposto per le rime: "Essere equiparato a me, D'Alema lo ha ritenuto un insulto, e così ha rifiutato per impedirmi l'ingresso nel governo. Che dire? Ne sono felice per tre motivi". E' questo l'incipit di un vigoroso attacco a testa bassa a Baffino. Seguono i motivi per cui, beffardamente, Brunetta si dice felice delle dichiarazioni di D'Alema: "E' riconosciuta la mia funzione storica di deterrente contro il comunismo al governo", attacca Brunetta. Poi lo infilza: "Stare sul gozzo a una specie di Marchese del Grillo comunista, per cui io so' io e voi non siete un c...o è una medaglia al valore". Ancora: "Si rivela l'essenza di certa sinistra italiana, la cui pretesa superiorità morale e culturale si risolve in ridicola megalomania". 

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