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La Ferilli contro il Pd: "Non si capisce più cosa sia la sinistra"

Sabrina Ferilli

Sabrina a ruota libera: "Le femministe? Le odio". Sugli attori impegnati: "Perché dovrei fare dei film che non fede nessuno e fare la figa?"

Sebastiano Solano
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"Dio mio, cosa ho fatto per nascere comunista?". La citazione della celebre vignetta di Altan è di Sabrina Ferilli, madrina d'eccezione del Pd. Almeno fino a qualche tempo fa. Perché ora anche lei sembra percepire lo scollamento tra classe dirigente ed elettori. Tra le sterili polemiche dei primi e le necessità dei secondi. Protagonista del nuovo film di Paolo Sorrentino, La grande bellezza, l'attrice romana in un'intervista a L'Espresso scaglia una serie di stilettate a tutto il mondo della sinistra: dai politici agli intellettuali impegnati e fino alle femministe.  La sinistra? Non si sa cos'è - "Almeno prima c'era il partito comunista che ci dava certezze. Era il partito popolare della coerenza e dell'onestà. Anche se l'onestà, nonostante i tempi, il Pd continua ad averla. Ma manca tutto il resto. La coerenza non ne parliamo e il popolo non si sa più cos'è e dov'è", esordisce. E sull'identità della sinistra? "Non si sa più che cos'è", chiosa. La Ferilli si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa e azzanna i suoi colleghi di sinistra: "Molti miei colleghi cosiddetti 'impegnati' magari son disposti a fare campagna elettorale e andare in fabbrica, ma nei centri commerciali con le commesse e i ragazzotti di periferia state sicuri che non ci vanno".  Attacco ai radical chic - Ma è solo l'inizio. A chi l'accusa di aver ceduto al fascino della tv commerciale, che una certa sinistra considera il male assoluto, la Ferilli replica velenosa: "Perché dovrei fare una cosa che nessuno vede e pensare che per questo son la più figa del mondo. Se mi capita, avverto tutti che la famiglia mia è autorizzata a ricoverarmi in ospedale il giorno dopo". L'attacco della Ferilli è diretto, con ogni evidenza, ai pulpiti radical chic, agli apostoli della morale che spadroneggiano nei programmi tv e nei giornali "rossi".  Botte alle femministe - La verace attrice romana si sofferma poi sul celebre spogliarello fatto al Circo Massimo dopo la vittoria dello scudetto da parte della Roma: "La goliardia è divertente. E in questo sono maschia. Non ho mai usato il corpo per arrivismo, non ho mai confuso il culo col cervello. Non ho mai pensato che il primo potesse avere più valore del secondo". Da qui, infine, la Ferilli prende le mosse per un attacco a testa bassa alle femministe: "L'immagine della donna del Pci è stata il mio modello! La donna muscolare, lavoratrice e in questo pari all'uomo. Un diritto guadagnato col sudore e con la libertà di mente e di azione. Questa è una buona risposta al degrado. Io detesto le ideologie, femminismo compreso, ma amo gli ideali"

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